Covid, nuova ondata preoccupa i medici: “Aumentano i pazienti”

Covid, nuova ondata preoccupa i medici: “Aumentano i pazienti”

Il Covid preoccupa i medici italiani, a causa di una nuova ondata che ha portato all’aumento significativo di casi.

Ci troviamo all’interno di una nuova ondata di Covid. Nell’ultima settimana, abbiamo avuto 219.234 positivi, quasi il doppio di settimana scorsa. I pazienti in terapia intensiva crescono, come anche gli ospedalizzati. Gli esperti hanno paura che la situazione possa decisamente peggiorare. Queste le parole dei medici.

Le dichiarazioni dei medici

Andrea Filippi, segretario nazionale della Fp Cgil Medici e Dirigenti del Servizio Sanitario nazionale, ha commentato la situazione. “Stiamo registrando un nuovo, abbastanza travolgente, accesso nei pronto Soccorso di persone con Covid, anche giovani, che, per quanto non gravi, hanno bisogno di respirazione assistita, di semplice ossigeno, ma non gestibile a casa con la scarsa rete che, nonostante la pandemia, abbiamo costruito, e questa situazione sta ricadendo nuovamente sugli ospedali, ha dichiarato Filippi all’AdnKronos.

“Secondo noi – afferma Filippi – è stata sicuramente sottovalutata questa ondata estiva, perché in qualche modo si pensava che non  sarebbe arrivata invece sta arrivando e si sta anticipando uno scenario autunnale, in una situazione in cui i vaccini ancora un po’ reggono, ma desta molta preoccupazione. E’ un po’ prematuro per dire se la situazione è allarmante in termini di sovraccarico dei servizi ospedalieri – afferma – ma l’impressione è questa: nei Pronto sta aumentando l’afflusso di pazienti in modo esponenziale”.

Coronavirus

Le parole del presidente della Fondazione Gimbe

Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, ha una visione più ottimista della situazione. La situazione è sotto controllo – afferma – anche se la circolazione virale è aumentata così come è aumentato il dato dei tamponi. In ospedale ci sono stati piccoli movimenti. Comunque quando la circolazione virale aumenta seppur un modesto impatto sugli ospedali c’è. Dobbiamo abituarci a queste ondate più piccoli che però saranno frequenti con la nuova subvariante che è più contagiosa. Se questi aumenti ci sono nella stagione estiva è un conto, ma una circolazione di questo tipo ad autunno mi preoccuperebbe un po’ di più perché alla fine il virus finisce per comandare sempre lui”.