Il virologo Giorgio Palù analizza le due ipotesi sulle origini del Covid, sono due le ipotesi. Ecco le dichiarazioni.
Sono trascorsi ormai oltre cinque anni dai primi casi di Sars-CoV-2, il virus che ha sconvolto il mondo sotto il nome di Covid senza saperne perfettamente le sue origini. Da allora, scienziati e governi hanno cercato di rispondere a una domanda cruciale: da dove proviene il virus? Il famoso virologo Palù prova a dare una risposta.
Il mistero sulle origini del Covid
L’ipotesi più diffusa inizialmente era quella del salto di specie (spillover), ovvero la trasmissione da un animale all’uomo. Tuttavia, nel tempo, si è fatta strada anche un’altra possibilità: la fuga accidentale da un laboratorio.
Di recente, la CIA ha dichiarato di ritenere plausibile questa ipotesi, seppur senza prove definitive.
A fare chiarezza sul dibattito è Giorgio Palù, professore emerito di microbiologia e virologia, intervistato da Adnkronos Salute. L’esperto conferma che le ipotesi restano due: “Io dico che le ipotesi sul tappeto restano sempre due.” E sottolinea l’importanza di scoprire la verità: “Cercare l’origine di un virus non è una sciocchezza – precisa – è molto importante perché i virus sono gli elementi vitali più diffusi nella biosfera.” Ma qual è l’ostacolo principale?
La chiave della verità: la trasparenza della Cina
Secondo Palù, una delle maggiori difficoltà sta nella mancanza di collaborazione da parte della Cina. Le indagini condotte dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non hanno portato a conclusioni definitive, e le richieste della comunità scientifica internazionale di accedere ai dati dei laboratori di Wuhan sono rimaste inascoltate.
“Non sarebbe mai tardi – riflette Palù – se la comunità scientifica cinese, il governo e le autorità cinesi ci dicessero tutto quello che è accaduto a Wuhan.”
Il virologo ricorda inoltre che non sarebbe la prima volta che un virus sfugge accidentalmente da un laboratorio. Anche nei centri di ricerca statunitensi si sono verificati episodi simili, come il ritrovamento di fiale contenenti il virus del vaiolo.
Palù sottolinea un aspetto fondamentale: indipendentemente dall’origine del Covid, la pandemia ha evidenziato la necessità di una maggiore trasparenza e regolamentazione nelle ricerche sui virus. In particolare, avverte sui rischi legati agli studi di gain-of-function, che implicano modifiche genetiche ai virus: “Se non si stabiliscono regole chiare per la ricerca sui virus, non avremo imparato nulla da questa pandemia.” Le dichiarazioni di Giorgio Palù sono tratte dall’intervista rilasciata ad Adnkronos Salute.
Il vero problema? Finché la Cina non darà accesso ai dati sui primi casi e sui laboratori di Wuhan, la certezza sull’origine del Covid potrebbe restare un enigma irrisolto.