Covid, Ricciardi: “Dopo Cina, preoccupano anche Usa”

Covid, Ricciardi: “Dopo Cina, preoccupano anche Usa”

Secondo Walter Ricciardi non bisogna “bloccare gli spostamenti”, ma “tracciare e controllare” l’andamento del Covid.

Sulla base dell’indicazione dell’Europa che raccomanda fortemente il blocco dei viaggiatori dalla Cina che risultano positivi al Covid, Ricciardi precisa che l’attenzione deve concentrarsi anche su altri Paesi ad alto rischio. Tra questi abbiamo gli Stati Uniti che registrano un aumento dei contagi con la nuova variante Kraken. Come proteggersi? Continuando a vaccinarsi.

In seguito al peggioramento crescente dell’andamento del Covid in Cina, molti Paesi dell’Europa corrono ai ripari chiedendo un tampone negativo obbligatorio a tutti i passeggeri che arrivano dal Paese asiatico. Ora che tutta l’attenzione si è concentrata sul boom dei contagi di Pechino, però, si perde di vista il rischio che potrebbe arrivare anche da altre zone del mondo.

Monitorare l’andamento dei contagi

Secondo Walter Ricciardi, docente di igiene all’Università Cattolica di Roma, un altro Paese che desta particolare preoccupazione sono gli Stati Uniti. “Ci vorrebbero strategie di tracciamento, e soprattutto di sequenziamento, intense, continue e coordinate tra i diversi Paesi, in modo da trasferire rapidamente i risultati di monitoraggio. Questo, in realtà, già avviene, ma non nella misura di cui ce ne sarebbe bisogno”.

In un quadro più generale, è necessario non abbassare la guardia verso il Covid che non è ancora sparito. L’urgenza non è bloccare gli spostamenti dei passeggeri, bensì “tracciare e controllare, soprattutto quando ci sono elementi di preoccupazione in due grandi Paesi”.

Ricciardi parla di “una certa debolezza sia tecnico-scientifica che operativa” dell’Ecdc. Alcuni Paesi hanno peccato nel non tenere ben tracciato e monitorato il virus, a fronte dell’enorme diffusione dell’infezione in Cina.

I contagi negli Stati Uniti

Anche negli Usa il Covid corre imperterrito mascherato con la nuova variante Kraken che “come tutte le varianti che hanno un’aumentata contagiosità ci preoccupa, ma abbiamo anche la consapevolezza della protezione che dà il vaccino contro le complicanze”.

Tra le armi più efficaci, quindi, abbiamo la vaccinazione che in quest’ultimo periodo si era attenuata. Gli Stati Uniti sono sicuramente più protetti dei cittadini cinesi ma, nello stesso tempo, sono anche molto esposti a questa variante che in poco tempo è passata dal 4% al 41%. “La buona notizia è che non bypassa i vaccini”.