Covid: tampone a Malpensa per chi arriva dalla Cina

Covid: tampone a Malpensa per chi arriva dalla Cina

La situazione in Cina sta preoccupando tutto il mondo. Tampone a Malpensa e in Giappone per chi arriva dalla Cina.

A Malpensa per chi arriva dalla Cina dovrà sottoporsi a tampone anche se la richiesta non è obbligatoria, come specifica la direzione generale Welfare della Regione Lombardia. “Si tratta di una misura di prevenzione che serve anche ad accertare il tipo di variante Covid di chi arriva dal paese asiatico” chiariscono dal Pirellone. “Al momento sono stati eseguiti 210 tamponi. Ed è stato già avviato il sequenziamento e domani si avranno i primi risultati”. La nuova disposizione che sarà valida fino al 30 gennai salvo diversa rivalutazione della situazione epidemiologica.

In Cina sono state appena allentate le restrizioni eccessive imposte dalla politica Zero Covid di Pechino proprio in un periodo in cui i contagi sono in aumento come le morti e le pressioni sugli ospedali. Inoltre, a breve ci sarà il capodanno cinese e il timore della circolazione di una nuova variante ha messo in allerta tutto il mondo. In Giappone è stato disposto il tampone molecolare obbligatorio per chi arriva dalla Cina. Non solo, il governo di Tokyo sta anche valutando limitazioni al numero dei voli provenienti dalla Cina, da Hong Kong e Macao.

Bandiera Cina

Anche Giappone e India si difendono

Stessa strategia di difesa anche per l’India che pretende un test negativo da chi arriva dalla Cina ma anche da altri paesi. Anche l’Italia, memore di quanto accaduto nel 2020, ha giocato d’anticipo anche se al momento solo la Regione Lombardia si è mossa su questo fronte. Per chi arriva dalla Cina all’aeroporto di Malpensa dovrà sottoporsi ad un tampone molecolare in misura preventiva anche per accertare il tipo di variante che arriva dal paese. Il resto dell’Ue per il momento non ha preso provvedimenti difensivi anche se, ha avvertito un portavoce della Commissione, «è stato mantenuto un freno di emergenza che potrebbe essere attivato, se necessario, per reintrodurre le restrizioni».

«Quello che rischiamo oggi è molto peggio di quanto accadde con Wuhan» ha detto il virologo Bassetti alzando l’allerta per quanto sta accadendo nel paese asiatico.