Il dramma silenzioso del Covid: tra i giovani in aumento i tentati suicidi e i casi di autolesionismo

Il dramma silenzioso del Covid: tra i giovani in aumento i tentati suicidi e i casi di autolesionismo

Covid, tra i giovani e i giovanissimi aumentano i casi di autolesionismo e i tentati suicidi. I ragazzi soffrono l’isolamento e assimilano le paure.

Nell’emergenza coronavirus c’è un dramma riconducibile al Covid che forse non ha ancora trovato il giusto spazio a livello mediatico: si tratta del dramma dei giovani, sempre più fragili e disorientati e inclini all’autolesionismi. I dati raccontano di una situazione emergenziale: negli ultimi mesi sono aumentati in maniera esponenziale i tentati suicidi e i casi di autolesionismo tra giovani e giovanissimi.

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Covid, in aumento tra i giovani i tentati suicidi e i casi di autolesionismo

L’allarme arriva da una voce decisamente autorevole, quella del Professor Stefano Vicari, Ordinario di Neuropsichiatria Infantile presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Vicari è intervenuto ai microfoni de l’Espresso facendo il punto della situazione e squarciando il velo del silenzio che circondava una situazione drammatica.

“Si tagliano gli avanbracci, le cosce, l’addome. Altri tentano il suicidio. Mi viene in mente una ragazzina di 12 anni che si è buttata dalla finestra che è il modo più usato tra i ragazzi tra i 12 e i 15 anni. Buttarsi dalla finestra o l’ingerimento di un numero congruo di farmaci, a volte si impiccano, eccezionalmente usano armi da fuoco come invece avviene frequentemente in altri paesi come, ad esempio, gli Stati Uniti. Gli adolescenti tendono a emulare quanto vedono sulla rete ed è per questo, probabilmente, che un metodo molto utilizzato in questo periodo è l’assunzione di grandi dosi di tachipirina oppure rastrellano tutti i farmaci che trovano in casa e ingeriscono un mix”, ha dichiarato Vicari.

Numeri alla mano, i ricoveri legati a tentativi di suicidio nel corso del 2020 sono stati 35 a fronte dei 7 registrati nel 2019. Non solo. La cosiddetta ideazione suicidaria è balzata dal 10 all’80%. L’ideazione suicidaria è la pianificazione del suicidio e la formulazione di pensieri mirati al togliersi la vita.

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Le cause

Ma quali sono le cause? L’emergenza sanitaria ha costretto i giovani a vivere chiusi in casa e ad annullare ogni forma di socialità. Tutto questo evidentemente causa un trauma che si traduce in forme più o meno gravi di depressione, ansia, panico, stress.

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