Covid, i retroscena e le pesanti accuse dai verbali desecretati
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Direttore: Alessandro Plateroti

Covid, per la prima volta la verità nascosta: i retroscena dai verbali desecretati

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Dai verbali desecretati della commissione Covid emergono accuse pesanti: la denuncia dell’infettivologo Giuseppe Ippolito.

Non sono solo le previsioni meteo su Ferragosto ad essere roventi ma anche il clima attorno alla gestione del Covid-19. La desecretazione dei verbali delle audizioni dei membri del Cts davanti alla commissione Covid, guidata dal senatore Marco Lisei di Fratelli d’Italia, porta alla luce parole destinate a far discutere a lungo.

L’infettivologo Giuseppe Ippolito ha parlato senza filtri di scelte imposte dalla politica, di un’Oms interessata a “liberare la Cina da ogni possibile accusa“. Nonché di errori che avrebbero impedito di fermare la strage.

covid 19

Covid-19, le accuse dentro i verbali desecretati della commissione

Nell’audizione del 3 aprile, Giuseppe Ippolito ha demolito la narrazione ufficiale sulla task-force anti-Covid: “Tutto gratuito ed estremamente scocciante. Non non esisteva alcun atto formale” per istituirla, ha dichiarato, riferendosi al ministero della Salute guidato da Roberto Speranza. Ha aggiunto che “nessuno sapeva quante mascherine ci fossero, nonostante il ministero disponesse di un flusso costante di dati“.

Parole durissime anche sugli “esperti” chiamati a consigliare il governo di Giuseppe Conte: “Altro non era che una porta girevole di “persone che ogni giorno cambiavano’“, con la presenza di “falsi virologi, falsi profeti e falsi esperti di cui anche questo Paese e riuscito a dotarsi“.

Ma l’accusa più esplosiva riguarda l’Organizzazione mondiale della Sanità, che secondo l’infettivologo aveva come “vera preoccupazione” quella di evitare che la Cina venisse accusata di aver esportato il virus.

L’esperto ha rivelato che il virus circolava in Lombardia già un anno prima tra i pazienti oncologici, spiega Libero Quotidiano, come dimostrerebbero alcuni marker tumorali. “L’Italia era impreparata a gestire la pandemia, noi fornivamo pareri, ma e stata la politica a decidere“, aggiunge.

Val Seriana e la zona rossa mai chiusa

Sul caso Val Seriana, aggiunge Libero Quotidiano, Giuseppe Ippolito è netto: “Non chiudere la Val Seriana non fu una scelta dei tecnici, ma dell’esecutivo, con valutazioni economiche e politiche“. Ha aggiunto che non venne mai chiesto al Cts di adottare il Piano pandemico, nonostante l’Oms indicasse di farlo in situazioni analoghe all’influenza.

Anche per la zona rossa di Alzano e Nembro la responsabilità, secondo lui, ricade sulle valutazioni politiche e non sui suggerimenti tecnici. Pur ricordando di aver chiesto più volte di applicare le metodologie previste dal Piano pandemico.

I parlamentari di Fratelli d’Italia Antonella Zedda e Francesco Ciancitto hanno parlato di “ogni iniziativa fu presa in maniera improvvisata e tardiva all’interno di uno scenario alquanto confuso, con una gestione raffazzonata e dilettantesca“. Ora, mentre si attendono nuove desecretazioni, cresce l’attesa per capire quali altri dettagli potrebbero far tremare non solo la politica italiana, ma anche Pechino.

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ultimo aggiornamento: 9 Agosto 2025 10:06

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