A maggio, le intenzioni d’acquisto sono risalite del 5,3% dopo tre mesi di calo, ma l’inflazione resta preoccupante in Italia.
Secondo l’Osservatorio mensile Findomestic, parte del gruppo BNP Paribas, a maggio si è registrato un aumento del 5,3% nelle intenzioni d’acquisto degli italiani.
Questo dato, come riportato da Ilsole24ore.com, segna una ripresa dopo tre mesi consecutivi di calo. Tuttavia, nonostante questo miglioramento, i livelli attuali rimangono inferiori rispetto allo scorso anno.
Intenzioni d’acquisto in Italia: cambia tutto a Maggio
L’incremento delle intenzioni d’acquisto può essere attribuito principalmente alla riduzione delle detrazioni fiscali previste per il prossimo anno. Dal 50% al 36%, questa riduzione ha spinto molti italiani a pianificare lavori di ristrutturazione nei prossimi tre mesi.
In particolare, vi è un notevole aumento delle intenzioni di migliorare l’isolamento termico delle abitazioni (+37,2%) e di installare nuovi infissi (+32,8%).
Un altro settore che ha visto un significativo incremento è quello delle auto usate, con un aumento del 19,9%. Dopo il picco registrato a dicembre 2023, maggio segna la migliore performance del 2024 per questo settore.
Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic, considera questo ritorno in positivo delle intenzioni d’acquisto un segnale incoraggiante.
Le sfide per i prossimi mesi
Nonostante i segnali positivi, Bardazzi sottolinea che i dati non sono sufficienti per prevedere un’accelerazione dei consumi di beni durevoli.
“Chi può spendere continua ad essere frenato nella concretizzazione dei progetti d’acquisto dall’incertezza del contesto” ecco le parole del responsabile dell’Osservatorio Findomestic.
L’inflazione rimane una delle principali preoccupazioni per quasi il 60% degli italiani, seguita dal timore degli impatti dei conflitti in corso. Questi fattori contribuiscono a mantenere alta l’incertezza e la prudenza nelle spese.
Dunque, la strada per una vera e propria ripresa dei consumi è ancora lunga e incerta, influenzata da fattori macroeconomici e geopolitici che continueranno a giocare un ruolo cruciale.