Covid, la prossima minaccia: una variante resistente ai vaccini

Covid, la prossima minaccia: una variante resistente ai vaccini

Il Professor Crisanti sull’emergenza Covid: “Si possono creare nuove varianti più resistenti ai vaccini. Questo virus è a un passo da quella situazione”.

Intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, il professor Crisanti ha fatto il punto sull’emergenza coronavirus commentando il nuovo aumento dei casi e parlando di quella che potrebbe essere la nuova minaccia del Covid: una variante resistente ai vaccini.

Crisanti contro le riaperture in Gran Bretagna: “Queste sono decisioni politiche”. Poi l’allarme: possibile variante del Covid resistente ai vaccini

La Gran Bretagna continua a contare i casi giornalieri di Covid e la mortalità è aumentata di 10 volte, quindi non è vero che non succede nulla, parliamoci chiaro“, ha dichiarato Crisanti parlando del nuovo aumento dei casi legato alla diffusione della variante Delta.

Crisanti ha condannato la decisione di Johnson di mettere fine alle restrizioni dal prossimo 19 luglio, giorno dal quale nel Regno Unito cadranno tutte le misure anti-Covid.

La decisione politica di Johnson è molto pericolosa perché far correre questo virus è molto rischioso, si possono creare nuove varianti più resistenti al vaccino. Questo virus è a un passo da quella situazione, perché è un virus a elevata trasmissibilità che è in grado di far ammalare chi ha fatto una sola dose e in piccola parte anche chi ha fatto le due dosi […]. La Gran Bretagna sta assumendosi un grande rischio. Il problema è che il rischio lo prendono anche tutti gli altri Paesi. Vedere 60.000 spettatori a Wembley dà un’idea rassicurante di normalità, ma si è data un’ulteriore opportunità al virus di diffondersi. Queste sono decisioni politiche“.

Boris Johnson

L’analisi della situazione epidemiologica

Il Professore ha parlato anche dell’aumento dei casi e dei dati legati ai ricoveri e ai decessi. L’idea è che il fatto che morti e ospedalizzati non aumentino non sia un fattore tranquillizzante.

Non capisco chi dice che adesso bisogna guardare solo i dati di ricoveri e decessi. È come guardare solo i fotogrammi di inizio e fine di un film anziché guardarlo tutto, significa non avere cognizione di ciò che avviene sui territori e andare alla cieca. Se vogliamo avere la percezione su quello che succede è un conto, se invece dobbiamo cambiare i parametri per tranquillizzare le persone è un altro“.

Coronavirus

Le nuove varianti e i vaccini

Ribadendo l’importanza del vaccino, Crisanti ha evidenziato come le nuove varianti rappresentino una grande minaccia, questo anche per i tempi che servono per aggiornare i vaccini e renderli efficaci contro le nuove forme del virus.

Noi pensiamo che coi vaccini si risolva tutto, ma non è così. Con un virus che cambia come questo, basare tutto sui vaccini a mio avviso non avrà l’effetto sperato, perché non abbiamo la capacità di aggiornare i vaccini alle varianti alla velocità con cui cambia il virus. Per riformulare il vaccino ci vogliono un paio di mesi e mezzo anno per distribuirlo, nel frattempo il virus ha galoppato. Una cosa è vaccinare centinaia di migliaia di persone all’anno per l’influenza, altra cosa è vaccinare ogni anno decine di milioni di persone. Quando l’Inghilterra ha lanciato l’allarme su questa variante dovevamo impedire che arrivasse in Italia, con i controlli in entrata e in uscita. Ma il problema è europeo, perché se ogni Paese fa come gli pare, e in Italia ogni Regione fa come gli pare, diventa un casino incredibile“.