Dall’abbraccio fugace alla Camera alle assenze in Senato, il rapporto tra Salvini e Meloni attraversa un momento turbolento.
La politica italiana si trova nuovamente al centro di una tempesta, questa volta a causa di un’assenza significativa: quella di Matteo Salvini al Senato durante le comunicazioni della premier Giorgia Meloni, il 19 marzo. Ciò non è passato in sordina, così come il gesto avvenuto oggi.
Infatti, Matteo Salvini ha fatto il suo ingresso alla Camera in occasione delle dichiarazioni della premier. Tuttavia, successivamente a un abbraccio alla premier, sceglie di lasciare l’aula.
Un abbraccio a Meloni che non placa le acque
Il vuoto simbolico, del 19 marzo, al fianco della premier Meloni non è passato inosservato, soprattutto considerando il contesto di tensioni all’interno del centrodestra. “Salvini non c’era, immagino avrà avuto qualche impegno,” ha commentato Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato, cercando di minimizzare l’accaduto.
Tuttavia, fonti vicine a Fratelli d’Italia parlano di un vero e proprio “sgarbo a Giorgia“, segnalando un malcontento crescente all’interno della coalizione. Il giorno seguente, un tentativo di riconciliazione pubblica ha visto Salvini e Meloni protagonista di un breve abbraccio in Camera.
Un gesto che, tuttavia, non sembra aver placato le acque turbolente tra i due leader. Nonostante questo momento di apparente cordialità, Salvini ha lasciato presto l’Aula, lasciando nuovamente vuota la poltrona al fianco di Meloni e alimentando ulteriori speculazioni sullo stato della loro alleanza.
L’intervento di Tajani
Intanto, Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, ha tentato di spegnere le polemiche dichiarando che “Non c’è mai stata nessuna guerra” tra i due leader, cercando di trasmettere un’immagine di unità che sembra, però, sempre più difficile da mantenere.
La situazione interna alla Lega si complica ulteriormente con l’approssimarsi di un raduno degli alleati dell’ultradestra europea a Roma, previsto per il 23 marzo. La scarsa partecipazione annunciata da parte dei deputati del Carroccio riflette un malcontento interno e delle perplessità riguardo al posizionamento del partito su temi sensibili, come le recenti dichiarazioni di Salvini sulle elezioni in Russia.
Queste tensioni, sia all’interno della Lega che tra i partner del centrodestra, sollevano interrogativi su come queste dinamiche influenzeranno la coesione e l’efficacia dell’attuale governo italiano.