Il Senato ha respinto la mozione del centrodestra di votare oggi la sfiducia a Conte. Passa quella di M5S e Pd per discutere in aula il 20 agosto.
ROMA – Giornata di fuoco ieri in Senato, dove sono state discusse e messe ai voti le mozioni circa la calendarizzazione della crisi di Governo.
No alla sfiducia a Conte
La mozione del centrodestra chiedeva di anticipare a oggi 14 agosto la sfiducia al premier Conte: il fronte M5S-Pd, con l’appoggio di Leu e delle Autonomie, ha respinto la proposta.
Asse M5S-Pd
Di contro, il Senato ha approvato la mozione, varata ieri a maggioranza da Pd e M5S nella conferenza di capigruppo, che convoca l’Aula di Palazzo Madama martedì 20 alle 15 per ascoltare le comunicazioni del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
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Due fronti opposti
Il tabellone elettronico delle votazioni dell’Aula del Senato ha prodotto un risultato plastico: da un lato, tutte lucine rosse, dall’altro, tutte lucine verdi.
I numeri in Senato
L’attuale Parlamento, a Palazzo Madama, vede la presenza di 321 senatori. Il gruppo più numeroso è composto dal M5S con 107 scranni; segue Forza Italia (62), poi Lega (58), Pd (51). Fratelli d’Italia ha una pattuglia di 18 eletti. Leu è presente con 4 senatori. Le Autonomie sono a quota 8. Gli altri, nel Gruppo Misto, contano su 13 senatori. La maggioranza è a 161.
Ebbene, evaporato il governo giallo-verde, l’unica maggioranza possibile con questi numeri è quella di pentastellati e democratici, con l’appoggio della Sinistra: 162, ai quali possono aggiungersi i voti delle Autonomie del Misto.