Mancano poche ore alla decisione definitiva sul futuro di questa legislatura e si allontanano le urne.
In queste ore il fronte governista dei 5 stelle si sta mobilitando per salvare il governo Draghi ed è pronta una nuova scissione. L’ex premier Giuseppe Conte sembra sempre più isolato perché i grillini stanno facendo terra bruciata intorno a lui. Dall’altra parte Draghi viene pregato da ogni parte di restare al governo e il paese si schiera con lui.
Ma Draghi chiede una fiducia di qualità, non solo di numeri che in realtà avrebbe ancora. Il premier cerca un sostegno politico serio e chiede responsabilità ai partiti in questo momento difficile per il paese. Conte ha lasciato la palla a Draghi dicendo che ora tocca a lui decidere se inserire le 9 richieste fatte dal M5s nel suo programma o meno. Non essendo un parlamentare Conte non sarà presente e non potrà essere incisivo nella votazione di domani.
Perché il Draghi bis è l’unica soluzione per salvarci dalla crisi
Se Draghi domani dovesse salire al Colle per confermare le sue dimissioni, il presidente della Repubblica Mattarella sarebbe costretto a sciogliere le Camere. In questo periodo con una crisi economica ed energetica sarebbe una tragedia anche perché si avrebbero gravi ripercussioni sulla legge di Bilancio. Draghi potrebbe portare avanti da dimissionario le questioni di ordinaria amministrazione ma a livello politico scatenerebbe il putiferio in Parlamento.
La soluzione per evitare che la crisi degeneri è un governo Draghi bis senza Conte e i contiani del Movimento ma solo i suoi reduci governisti. “La soluzione non è facile, resta molto probabile che si voti, anche perché non vedo cedimenti del premier: non accetterà compromessi” ha dichiarato un ministro. Draghi ha sottolineato di non vedere altre maggioranze se non con i 5 stelle ma se questi dovessero scindersi nuovamente dei reduci contiani non ne resterebbe nulla ma solo fuoriusciti governisti, forse lì il presidente del Consiglio potrebbe non avere scelta che accettare.
Questa soluzione farebbe comodo anche al Pd che non dovrebbe accettare una maggioranza solo con il centrodestra e allo stesso centrodestra che vuole sostenere Draghi e non scatenare la crisi ma senza i grillini. Se i 5 stelle mettono in atto una nuova scissione del Movimento resterebbe ben poco. Ma la decisione deve arrivare in queste ore perché domani il premier vuole avere già le carte in tavola e non vuole arrivare alle Camere al buio. Vuole avere la certezza che ci sia qualcosa di concreto.