L’editoriale di Piero Sansonetti sull’Unità solleva un polverone sulla leadership di Schlein e il futuro del PD.
Nelle pagine di “L’Unità”, si consuma una critica senza precedenti al segretario del Partito Democratico, Elly Schlein, l’editoriale firmato da Piero Sansonetti non lascia spazio a dubbi: è un’analisi impietosa, una richiesta di rinuncia al ruolo per il bene superiore del Paese. La leader del PD, descritta come un’amministratrice di un partito inerte, privo di voce e direzione, è chiamata a fare un passo indietro. “Ridacci il PD, ridotto ad un ameba”, esorta l’editoriale, sottolineando la necessità di un rinnovamento per un partito che sembra aver perso la propria identità e influenza sia nel contesto nazionale che internazionale.
La gestione Schlein: tra carisma assente e politiche evasive
Elly Schlein, la segretaria con tre passaporti, è accusata di mancanza di carisma e personalità. Sansonetti rileva una carenza di iniziative e risultati concreti durante i suoi otto mesi di segreteria, citando come esempio la battaglia per il salario minimo, un’idea originariamente portata avanti dal Movimento 5 Stelle e non dal PD, che poi non ha trovato seguito.
Il PD e il silenzio politico: una strategia o un fallimento?
Il silenzio del PD viene messo sotto i riflettori, specialmente per quanto riguarda questioni di rilievo come il conflitto tra Israele e Palestina. L’assenza di una posizione chiara e definita viene equiparata a quella su temi come scuola, giustizia, welfare, sanità, accoglienza dei migranti e fisco. Sansonetti, con cinquant’anni di esperienza nella politica italiana alle spalle, si dice sconcertato di fronte a questo vuoto di presenza e propositività.
L’articolo evidenzia l’importanza cruciale del ruolo dell’opposizione in una democrazia sana. Il concetto di “check and balance”, fondamentale per il rispetto delle minoranze e per l’efficacia dell’azione governativa, sembra essere trascurato dal Partito Democratico, secondo Sansonetti. L’Unità termina con un allarme riguardo l’allontanamento dell’Italia dalle sue radici socialiste, liberali e cristiane. Temendo che la risposta della sinistra a questo appello possa essere, come in passato, il silenzio.
Il grido di allarme lanciato dal giornalista non solo rimarca la crisi di un partito storico, ma invoca anche una risposta che finora è sembrata lontana. La sinistra è chiamata a rispondere, a trovare una nuova voce e un nuovo percorso, per non restare un’entità amorfa priva di impatto sul futuro dell’Italia.