Crisi idrica, non è solo siccità: il 40% di acqua viene disperso

Crisi idrica, non è solo siccità: il 40% di acqua viene disperso

La siccità sta mettendo in ginocchio l’agricoltura e limitando l’acqua pubblica. Ma la colpa non è solo della carenza di pioggia.

La pioggia caduta quest’anno è molto inferiore alla media stagionale, inoltre le alte temperature peggiorano la situazione. Questo sta provocando molti danni all’agricoltura e non solo scatenando una grave crisi idrica. Le regioni hanno presentato il piano per l’emergenza idrica e lunedì il governo dovrebbe approvare il decreto che impone misure straordinarie con i razionamenti dell’acqua.

Ma la siccità non è l’unico motivo per cui ci troviamo in questa situazione. La nostra rete di infrastrutture come sottolinea Domani, fa acqua da tutte le parti è proprio il caso di dirlo perché un quarto delle condotte ha più di 50 anni. Gli investimenti per riparare i tubi non bastano e nel frattempo si continua a perdere acqua.

acqua

I fondi non bastano per riparare le perdite

Il report dell’Arera (autorità di regolazione per l’energia, reti e ambiente) sarà presentato a luglio in Parlamento e mostrerà un dato allarmante: il 40,7% dell’acqua che passa dagli acquedotti viene dispersa. Inoltre, “in alcune aree del sud, quelle senza gestore, le perdite potrebbero essere anche il doppio della media nazionale” ammette il commissario dell’Arera intervistato da Domani.

Ma non è solo un problema del sud, nemmeno le regioni più virtuose come l’Emilia-Romagna sono pulite. Non c’è una regione che non abbia macchie in questo ambito. Proprio nella regione, soltato il 36% delle gestioni ha raggiunto gli obiettivi di contenimento delle perdite d’acqua. Gli investimenti a livello nazionale sono circa 15,6 miliardi e il 21% di questi è destinato a fare interventi per il contenimento delle perdite.

Tra gli interventi ci sono anche quelli per il miglioramento della qualità dell’acqua depurata e per l’adeguamento del sistema fognario. Ma i fondi non bastano e ci sarebbe bisogno almeno del doppio degli investimenti in programma.