Crisi migranti riparte l'allerta, Piantedosi: "Troppi sbarchi"
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Crisi migranti riparte l’allerta, Piantedosi: “Troppi sbarchi”

Matteo Piantedosi

Un approfondimento sulle sfide e le misure adottate dall’Italia nel gestire l’aumento degli arrivi di migranti nel 2023.

Nel corso del 2023, l’Italia ha affrontato un significativo aumento nel numero di migranti che hanno raggiunto le sue coste. Matteo Piantedosi, Ministro dell’Interno, in una recente intervista rilasciata a “La Stampa”, ha evidenziato come gli arrivi di quest’anno non corrispondano agli obiettivi delle politiche governative volte a contrastare il traffico di esseri umani. Nonostante ciò, Piantedosi sottolinea che, grazie alle misure adottate, il numero di arrivi potrebbe essere stato ancora maggiore.

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Matteo Piantedosi
Matteo Piantedosi

Analisi dei dati sui migranti in Italia

Secondo il Rapporto Migrantes 2023, l’Italia ha registrato un incremento del 69% negli arrivi via mare rispetto allo stesso periodo del 2022, con 144 mila migranti sbarcati fino a ottobre. Questo afflusso è stato influenzato da conflitti, povertà e crisi in varie regioni, portando alla prevalenza di migranti provenienti dalla Guinea e dalla Costa d’Avorio.

Il flusso di rifugiati provenienti dall’Ucraina, in seguito alla guerra, si è quasi arrestato, con solo 300 arrivi registrati nel 2023 fino a giugno. Dall’inizio dell’anno fino a luglio, le navi gestite da organizzazioni della società civile hanno salvato 3.777 rifugiati e migranti, rappresentando poco più del 4% del totale degli arrivi in Italia.

Collaborazioni internazionali e arresti dei trafficanti

L’Italia ha collaborato con le autorità tunisine e libiche per bloccare decine di migliaia di arrivi e arrestare centinaia di trafficanti. Queste iniziative hanno contribuito a sostenere il sistema di accoglienza italiano, nonostante un afflusso straordinario di migranti.

Le ONG impegnate nei salvataggi in mare hanno incontrato ostacoli e direttive senza precedenti. Tuttavia, i soccorsi non sono considerati un fattore di attrazione (“pull factor”) per i migranti, che continuano a partire da Libia e Tunisia.

Il bilancio al 30 ottobre indica 2.186 migranti morti o dispersi nel Mediterraneo centrale, quasi 800 in più rispetto all’intero 2022. Inoltre, nel 2022, circa 55.100 migranti e rifugiati hanno transitato per gli hotspot italiani, con quasi 10.500 minori, di cui 7.300 non accompagnati.

Il numero di rimpatri forzati, in particolare di cittadini tunisini, è stato significativo, con oltre 3.900 rimpatri effettuati nel solo anno 2022. Tuttavia, meno della metà dei migranti trattenuti nei Centri di permanenza per il rimpatrio (CPR) sono stati effettivamente rimpatriati.

L’Italia continua a confrontarsi con le sfide poste dal crescente flusso migratorio. Le politiche e le misure adottate mirano a gestire efficacemente gli arrivi, pur affrontando criticità e la necessità di una collaborazione internazionale più forte per contrastare il traffico di esseri umani e garantire la sicurezza e l’umanità nell’accoglienza dei migranti.

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ultimo aggiornamento: 31 Dicembre 2023 14:51

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