Crisi Mediorientale: l’intensificazione dei raid su Gaza e le minacce dell’Iran

Crisi Mediorientale: l’intensificazione dei raid su Gaza e le minacce dell’Iran

L’escalation dei raid aerei israeliani su Gaza e le minacce dell’Iran di chiudere lo Stretto di Gibilterra.

La Striscia di Gaza è stata testimone di un’intensificazione senza precedenti dei raid aerei israeliani, con l’Iran che minaccia provvedimenti. Questi attacchi, concentrati principalmente nella zona di Gaza City, hanno seguito immediatamente il voto delle Nazioni Unite. In aggiunta, Israele ha esteso le sue operazioni terrestri in altre aree della enclave palestinese, marcando un’escalation significativa nel conflitto.

soldato Iran

Iran: minacce di chiusura dello stretto di Gibilterra

In risposta a ciò che percepisce come “crimini” nella Striscia di Gaza, l’Iran ha minacciato di chiudere lo Stretto di Gibilterra, bloccando così l’accesso al Mediterraneo. Questa dichiarazione proviene da Mohammad Reza Naqdi, comandante dei pasdaran, in un contesto di crescenti tensioni nel Mar Rosso, acuite dagli attacchi Houthi.

Al 78esimo giorno di guerra, fonti mediche a Gaza hanno riportato la morte di almeno 20 persone a seguito di attacchi in diverse località, tra cui il campo di Nuseirat e Deir al-Balah. Un particolare attacco aereo israeliano ha tragicamente colpito 76 membri di una stessa famiglia a Gaza City. Questo incidente è stato definito uno dei più sanguinosi del conflitto, con vittime che includono Issam al-Mughrabi, impiegato del Programma di sviluppo delle Nazioni Unite, sua moglie e i loro cinque figli.

L’esercito israeliano ha annunciato l’uccisione di Hassan Atrash, figura chiave nel commercio e contrabbando di armi per Hamas. Inoltre, sono stati segnalati raid aerei e operazioni di terra nel sobborgo di Issa, a sud di Gaza City, con la neutralizzazione di numerosi terroristi. Nel campo profughi di Shati, al nord, sono stati uccisi tre terroristi. L’Idf ha anche riferito di aver arrestato circa 700 operativi di Hamas.

Interazioni tra USA e Israele

La vicenda degli ostaggi in cattività a Gaza continua a destare preoccupazione. Secondo il portavoce dell’ala militare di Hamas, Abu Obeida, i contatti con un gruppo di miliziani che deteneva cinque israeliani sono stati persi, presumibilmente a causa dei bombardamenti israeliani. Questa dichiarazione segue l’approvazione da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di una risoluzione sugli aiuti alla Striscia. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha esortato al rilascio immediato degli ostaggi, sottolineando le terribili condizioni a Gaza.

Recentemente, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha avuto una conversazione con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Nonostante le voci di un attacco preventivo contro Hezbollah in Libano, smentite dall’ufficio di Netanyahu, la conversazione tra i due leader si è concentrata sulla guerra in corso e sulle posizioni di Washington riguardo la situazione a Gaza. Biden ha evidenziato l’importanza di proteggere la popolazione civile e ha chiarito che Israele continuerà le operazioni fino al raggiungimento dei suoi obiettivi.

Argomenti