L’esito negativo dei ballottaggi di ieri, con la perdita delle roccaforti rosse in Toscana, ha reso ancora più lacerante la crisi della sinistra italiana.
La crisi della sinistra, e in particolare del Pd, non accenna ad arrestarsi. Anzi, a quasi quattro mesi dalle elezioni politiche, i ballottaggi delle amministrative hanno confermato il netto spostamento a destra dell’asse politico italiano. Perse anche alcune roccaforti storiche, all’interno del fronte Pd si è aperto un dialogo che potrebbe, nei prossimi giorni, tramutarsi in uno scontro.
Così ha twittato stamane l’ex ministro Carlo Calenda: “Una navigazione a vista sta portando il centrosinistra all’irrilevanza proprio quando l’Italia ne avrebbe più bisogno. Ripensare tutto: linguaggio, idee, persone, organizzazione. Allargare e coinvolgere su un nuovo manifesto. Andare oltre il Pd. Subito! #fronterepubblicano“.
Crisi sinistra, Martina: “Ripensamento ok, ma non superiamo il Pd“
Di tutt’altro avviso il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, che ai microfoni di Radio Capital ha risposto indirettamente a Calenda: “Anche i risultati delle amministrative dimostrano che c’è stato un cambiamento radicale, ora bisogna lavorare per costruire tutto di noi e ripartire, c’è una nuova destra in campo aggressiva e radicata. Sono d’accordo sul ripensamento complessivo, abbiamo tanto da cambiare nei linguaggi e nelle idee ma non sono d’accordo col superamento del Pd. Credo nella ricostruzione di un campo progressista, democratico di centrosinistra con un Partito democratico rinnovato al centro. Dialogo con il M5s in prospettiva? Con questo Movimento mi sembra difficile“.
Crisi sinistra, Marcucci: “La colpa non era di Renzi“
Si toglie qualche sassolino dalle scarpe il fronte renziano del Pd, che attraverso Marcucci, capogruppo Dem, ha fatto valere il proprio pensiero su Facebook: “Abbiamo perso malamente. Nessun se, nessun ma. Il vento del 4 marzo continua a tirare in Italia, come in gran parte del mondo occidentale. Il voto se non altro ha sgombrato il campo dal ruolo e dalle responsabilità di Matteo Renzi. Il 24 giungo il Pd ha perso anche senza Matteo Renzi“.
E mentre l’esponente della minoranza Pd Orlando si schiera con Martina e contro il ‘fronte’ desiderato da Calenda, il deputato di LeU Roberto Speranza amplia la crisi all’intera sinistra, come riportato dall’Ansa: “Siamo di fronte a una sconfitta storica della sinistra. Va assunta la domanda di cambiamento proveniente dai cittadini, bisogna cambiare le politiche che negli ultimi anni sono state portate avanti e che, con sempre più evidenza, hanno allontanato la sinistra da quei pezzi di società che tradizionalmente la votavano“.
