Crisi vaccinale in Italia: è allarme rosso nei pronto soccorsi

Crisi vaccinale in Italia: è allarme rosso nei pronto soccorsi

Crisi vaccinale: la scarsa partecipazione ai vaccini anti COVID e antinfluenzali porta a problemi sanitari maggiori.

La campagna vaccinale in Italia di quest’anno ha riscontrato una partecipazione deludente, con una crisi vaccinale significativa sul sistema sanitario, soprattutto nei pronto soccorso. Nonostante l’efficacia dimostrata dei vaccini contro forme gravi di COVID-19 e influenza, la popolazione ha mostrato un diffuso rifiuto. In particolare, con resistenza verso il vaccino anti-COVID.

Al 4 gennaio, solo 2 milioni di dosi di vaccino COVID e 2,2 milioni di dosi antinfluenzali sono state somministrate, un numero molto inferiore rispetto alle esigenze di una popolazione fragile di oltre 20 milioni di persone.

Covid

Crisi nella distribuzione dei vaccini: il motivo

Le statistiche sono particolarmente allarmanti tra gli anziani: solo il 13,6% degli over 80, il 10,3% nella fascia di età 70-79 anni e il 4,7% tra i 60-69 anni hanno ricevuto il vaccino COVID. Questa scarsa adesione si è riflessa in un aumento dei casi acuti di influenza e COVID, soprattutto tra i pazienti più anziani e fragili, già affetti da altre patologie.

Un altro aspetto preoccupante è la disparità regionale nella distribuzione dei vaccini. La maggior parte delle dosi è stata somministrata in regioni come Toscana, Emilia-Romagna e Lombardia.

Nelle regioni del Sud hanno registrato numeri molto bassi. Questa disomogeneità nell’accesso ai vaccini accentua le sfide già presenti nel sistema sanitario italiano, esponendo alcune aree a rischi maggiori di epidemie.

Impatti sui pronto soccorso e spreco di risorse

La Federazione degli oncologi, cardiologi ed ematologi (Foce) ha denunciato un significativo sovraccarico nei pronto soccorso, dovuto alla combinazione di casi acuti di influenza e COVID.

Questa situazione è stata attribuita all’insufficiente campagna vaccinale e all’allentamento delle misure di protezione, come l’uso delle mascherine. Inoltre, la scarsa adesione ai programmi di vaccinazione ha comportato uno spreco di risorse pubbliche, con molte dosi acquistate e non utilizzate.