Crisi in Venezuela, Maduro sotto pressione: cosa sta succedendo

Crisi in Venezuela, Maduro sotto pressione: cosa sta succedendo

Crisi in Venezuela: l’ONU e l’OEA chiedono trasparenza elettorale, mentre 22 paesi accusano Maduro di violazioni dei diritti umani.

La crisi politica in Venezuela ha raggiunto un nuovo punto critico con l’adozione di una risoluzione all’OEA che chiede al governo di Nicolás Maduro il rispetto dei diritti umani e una verifica imparziale dei risultati elettorali.

La risoluzione, come riportato dall’Ansa, presentata dagli Stati Uniti e sostenuta da una coalizione di Paesi ha ottenuto l’approvazione unanime dopo lunghe trattative.

Brasile e Colombia: una mediazione complessa

Dopo due ore di intense discussioni, anche Brasile e Colombia hanno accettato il testo della risoluzione, pur mantenendo una posizione cauta.

I rispettivi presidenti, Luiz Inácio Lula da Silva e Gustavo Petro, non hanno ancora riconosciuto la vittoria di Maduro nelle contestate elezioni presidenziali del 28 luglio. Ma stanno cercando di mantenere aperti i canali di dialogo con Caracas.

Lula ha proposto la ripetizione delle elezioni, un’opzione rigettata sia dal governo di Maduro che dall’opposizione. Mentre Petro ha suggerito un’amnistia per i leader chavisti, un’iniziativa che non ha trovato consenso.

Il Messico, inizialmente parte della mediazione insieme a Brasile e Colombia, ha deciso di sospendere la sua partecipazione fino a quando il TSJ di Caracas non avrà verificato le schede elettorali fornite dal CNE.

Di conseguenza, il rappresentante messicano, insieme a quelli di Honduras, Bolivia e Saint Vincent e Grenadine, ha scelto di non partecipare al dibattito dell’OEA.

Le accuse di terrorismo di stato contro Maduro

Nel frattempo, la Commissione Interamericana per i Diritti Umani (CIDH) ha denunciato le pratiche di “terrorismo di Stato” attuate dal governo venezuelano.

Secondo la CIDH, queste pratiche non solo colpiscono settori specifici della popolazione. Ma creano un clima di paura e intimidazione che soffoca il diritto alla partecipazione politica.

Il governo al potere sta seminando il terrore come strumento per mettere a tacere i cittadini e perpetuarsi al potere“, ha dichiarato l’istituzione.

L’Unione Europea ha espresso preoccupazione per la situazione in Venezuela, chiedendo la liberazione dei prigionieri politici e la pubblicazione dei verbali elettorali.

In un comunicato congiunto firmato da 22 Paesi – tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Cile, Argentina e Canada – è stato lanciato un appello per una soluzione che favorisca la democrazia, la pace, la giustizia e la sicurezza in Venezuela.

Nel comunicato, viene inoltre evidenziato come “i diritti umani siano minacciati in questo momento dalle stesse autorità venezuelane“.

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