Riparte il processo per la 18enne Cristina Mazzotti uccisa a Como dalla ‘Ndrangheta dopo essere stata sequestrata.
È il giorno dell’udienza preliminare per tre nuovi imputati Demetrio Latella, Giuseppe Calabrò, Antonio Talia e Giuseppe Morabito accusati di aver partecipato al sequestro e alla morte di Cristina Mazzotti, la 18enne rapita e uccisa dalla ‘Ndrangheta a Eupilio in provincia di Como nella notte del 1° luglio 1975. L’inchiesta sulla ragazza si apre per la terza volta dopo che sono state già condannate tredici persone.
L’omicidio di Cristina Mazzotti avvenne negli anni in cui al nord erano frequenti i sequestri di persona delle bande criminali che poi chiedevano riscatto, la maggior parte delle vittime erano minorenni. La 18enne era figlia di un broker dei cereali ed era uscita con alcuni amici quella sera quando una Fiat125 affianca la Mini su cui si trovavano.
La svolta arriva dal racconto di uno degli imputati
Il corpo della ragazza fu trovato soltanto due mesi esatti dopo. Nonostante il padre trovò i soldi del riscatto lo scambio non avvenne mai. Cristina morì a causa dell’eccesso di tranquillanti che le diedero. Quando era ormai in fin di vita, i suoi sequestratori gettarono il corpo in una discarica. Nel 2021 è stata riaperta l’indagine.
Demetrio Latella nel 2012 ha svelato tutto su quel sequestro fino a fare tre nomi nuovi presenti quella sera. Gli altri imputati sono già noti alla giustizia per condanne per droga e armi, tra questi anche Giuseppe Morabito, ovvero il boss della ‘ndrangheta di 78 anni originario di Africo, in provincia di Reggio Calabria. Secondo la Procura, gli imputati agirono in concorso ad altre persone che non sono state ancora identifica.