Coinvolto un 48enne marocchino. Il suo avvocato ha già annunciato di voler fare appello per la decisione “pesante ed incomprensibile”.
Non ha attaccato la monarchia e comunque è stato sentenziato a cinque anni di galera. Il 48enne Said Boukioud, infatti, ha disapprovato con un post sulla sua pagina Facebook la normalizzazione dei rapporti tra il suo Marocco ed Israele facendolo, secondo il tribunale che lo ha giudicato, “in un modo che poteva essere interpretato come una critica al re” e “insultando la monarchia“.
A comunicare la sentenza è il processo di primo grado che si è tenuto a Casablanca. Lo Stato marocchino prevede, secondo la sua costituzione, che la politica estera sia una prerogativa del monarca, Mohammed VI.
I fatti giudicati dal tribunale
Il processo di Casablanca ha giudicato quello che Boukioud ha fatto sulla sua pagina social verso la fine del 2020. In quel periodo il 48enne lavorava e risiedeva in Qatar e, secondo il suo legale, avrebbe “cancellato i post incriminati e ha chiuso il suo account di Facebook quando ha saputo che era sotto processo in Marocco“.
Questo non è servito comunque ad evitargli la condanna per cui il suo avvocato ha già annunciato di voler fare appello. La decisione del tribunale, per lui, è “pesante e incomprensibile” e non corrisponde al vero visto che il suo assistito non voleva offerende il re.