Un’inchiesta rivela le controversie che circondano la Croce Rossa russa, esponendo addestramenti militari per i più giovani.
In una recente inchiesta condotta dal Guardian e condivisa con media internazionali tra cui l’agenzia ANSA, emergono accuse gravi nei confronti della Croce Rossa russa (Rrc). Si sostiene che la Rrc abbia stretti legami con la macchina bellica e di propaganda del Cremlino, sollevando interrogativi sulla sua neutralità e imparzialità, valori fondamentali del movimento internazionale della Croce Rossa.
Le accuse alla croce rossa russa
Il presidente della Rrc gioca un ruolo chiave in un’organizzazione “patriottica” a sostegno di Putin, mentre il personale senior parla apertamente dell’impossibilità di pace con i cosiddetti “nazisti ucraini”. Un aspetto particolarmente allarmante è l’addestramento militare offerto ai bambini, che contraddice direttamente i principi umanitari della Croce Rossa.
Strategie di sostituzione e azioni militari
Documenti trapelati del Cremlino rivelano il tentativo di sostituire l’opera della Croce Rossa internazionale nei territori ucraini occupati, finanziando organizzazioni fantoccio. Questo si inserisce in un contesto più ampio di tensioni nella regione, con attacchi da entrambi i fronti. Da un lato, partigiani filo-ucraini hanno preso il controllo di aree nelle regioni russe di Belgorod e Kursk, dall’altro, l’Ucraina ha intensificato gli attacchi con droni, mirando anche a obiettivi industriali lontani dal fronte.
Le autorità russe rispondono con fermezza, annunciando la distruzione di unità ucraine che tentano di infiltrarsi nel loro territorio, e segnalano pesanti perdite tra le forze avversarie. Nel frattempo, la tragedia tocca anche i cieli, con la caduta di un aereo da trasporto militare russo Ilyushin-76, causando preoccupazioni sulla sicurezza dei voli in zone di conflitto.