Crollo economico nell’era Draghi: i dati inchiodano l’ex premier

Crollo economico nell’era Draghi: i dati inchiodano l’ex premier

L’impatto del governo Draghi sull’economia domestica italiana. Come la ricchezza delle famiglie è regredita ai livelli del 2005.

Le famiglie italiane, durante il mandato dell’ex premier Mario Draghi, hanno vissuto una contrazione significativa della loro ricchezza. Questo fenomeno, evidenziato dalle statistiche di Istat e Bankitalia, ha mostrato un calo del patrimonio netto familiare del 1,7% nel 2022 rispetto all’anno precedente, portandolo a 10.421 miliardi di euro. Una cifra che riporta l’Italia indietro ai livelli del 2005. Sebbene sia difficile attribuire in modo diretto questa eredità economica a Draghi, i numeri parlano chiaro: sotto la sua guida, le famiglie italiane hanno visto una diminuzione della loro ricchezza.

Mario Draghi

La persistenza del mattone come valore sicuro

Nonostante la riduzione della ricchezza netta, le famiglie italiane continuano a trovare sicurezza nel settore immobiliare. Alla fine del 2022, oltre il 55% della ricchezza lorda familiare era costituita da attività non finanziarie, con una predominanza di abitazioni (46,3%) e immobili non residenziali (5,6%). Questa tendenza riflette una tradizione italiana consolidata, in cui il mattone rimane una certezza nonostante le fluttuazioni economiche.

Il calo delle attività finanziarie e l’aumento del valore immobiliare

L’anno 2022 ha visto un incremento quasi del 2% nelle attività reali, segnando il maggior aumento dal 2009. Questo è stato stimolato sia dall’aumento del valore delle abitazioni che dalla contrazione delle attività finanziarie. In particolare, la crisi ha influito negativamente sui prezzi degli strumenti finanziari, favorendo invece un apprezzamento del settore immobiliare.

In un quadro economico altrimenti sfavorevole, spicca la resilienza delle imprese italiane. Nel 2022, il debito finanziario delle società non finanziarie italiane ha rappresentato il 49% delle attività reali. Rispetto ad altri Paesi, come Francia e Canada, l’Italia, insieme a Germania e Regno Unito, si distingue per un livello di indebitamento aziendale contenuto. Nonostante una riduzione del debito meno marcata rispetto ad altri contesti internazionali, la stabilità delle imprese italiane si conferma una nota positiva nell’economia del Paese.

La gestione economica sotto il governo Draghi ha portato le famiglie italiane a fronteggiare una riduzione della loro ricchezza, con un ritorno a livelli del 2005. Nonostante questo, il settore immobiliare rimane una fonte di sicurezza e un investimento affidabile. In parallelo, le imprese italiane mostrano una solida resistenza economica, mantenendo un indebitamento contenuto e offrendo una luce di speranza nell’attuale scenario economico del Paese.