Ospite della kermesse di Nicola Porro, Cruciani non risparmia frecciate sugli ospiti e l’atmosfera dell’evento che strizza l’occhio al governo di Giorgia Meloni.
Ospite della kermesse “La Ripartenza” organizzata da Nicola Porro, il giornalista e conduttore radiofonico Giuseppe Cruciani non ha risparmiato critiche sull’impostazione dell’evento e sulla scelta degli ospiti. Con il suo solito stile diretto e senza peli sulla lingua, ha ironizzato sul parterre presente e sulla presunta linea editoriale filo-governativa della manifestazione che – secondo lui – strizzava l’occhio a Giorgia Meloni ponendo l’attenzione sull’inchiesta a suo carico.
La provocazione di Cruciani: “Basta con i paladini della Meloni”
“Avresti dovuto invitare David Parenzo, la Gruber, Massimo Giannini… non i soliti beatificatori della Meloni“, ha detto Cruciani, alludendo al fatto che la kermesse di Porro sarebbe stata percepita da alcuni come un evento di celebrazione della premier Giorgia Meloni.
Nel suo intervento, Cruciani ha insistito sulla necessità di un maggiore equilibrio nel dibattito politico, suggerendo che Porro avrebbe dovuto includere voci critiche nei confronti della premier: “Avresti dovuto invitare non quelli che hai invitato, i soliti paladini del melonismo…“.
Con il suo solito tono provocatorio, ha anche scherzato su Lilli Gruber, ipotizzando che, dietro un compenso adeguato, avrebbe potuto mettere da parte le sue posizioni per partecipare all’evento: “Avresti dovuto invitare la Gruber che magari, in cambio di un cachet, poteva rinunciare al Bilderberg“.
Il riferimento al “processo di beatificazione” della premier
L’affondo più forte di Cruciani è stato il riferimento al fatto che, secondo alcuni, “La Ripartenza” sarebbe un evento eccessivamente sbilanciato a favore della premier Giorgia Meloni. “Per non essere accusato del processo di beatificazione alla Meloni, avresti dovuto essere un po’ più ecumenico“, ha dichiarato il giornalista.
Infine, l’ironico riferimento al possibile intervento della stessa Meloni: “Tu avrai il saluto, forse, della Meloni e così andiamo avanti col processo di beatificazione“.