Le dichiarazioni shock di Giuseppe Cruciani scatenano il caos, ecco cosa ha detto in radio: il sostegno a Valditara.
Nell’ultima puntata de La Zanzara, Giuseppe Cruciani, noto conduttore di Radio24, ha affrontato temi scottanti, suscitando ancora una volta polemiche. Dai suoi attacchi contro chi critica il governo all’elogio per il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara, fino a un caso controverso nel mondo del calcio internazionale, Cruciani non ha risparmiato giudizi taglienti.
“Viva le forze dell’ordine”: l’appello di Cruciani
“Nel weekend mi sono messo a leggere i giornali”, ha esordito Cruciani. “Ho pizzicato un fumettista e altri pseudo intellettuali di sinistra che attaccano il governo parlando di repressione del dissenso. Io vi dico: qui in Italia c’è solo la libertà di picchiare i poliziotti”.
Cruciani ha poi puntato il dito contro le recenti manifestazioni studentesche, denunciando episodi di violenza: “Ancora una volta nel fine settimana poliziotti picchiati dagli studenti, bombe al cloro, petardi. È una vergogna cui bisogna porre fine”.
Nel suo intervento, il conduttore ha elogiato le forze dell’ordine e auspicato un cambiamento culturale per arginare questo fenomeno.
Patriarcato e Valditara: un plauso dal conduttore
Un altro tema caldo è stato il commento di Giuseppe Valditara sul patriarcato. Cruciani si è detto d’accordo con il ministro: “Il patriarcato non esiste, è una battaglia ideologica ridicola”, ha affermato, sottolineando il coraggio del ministro nel sollevare questo dibattito.
Infine, Cruciani ha commentato la squalifica del calciatore Rodrigo Bentancur per una battuta ritenuta razzista dalla Federazione calcistica inglese: “L’hanno squalificato quasi per razzismo! Siamo arrivati a questo: il trionfo dell’ideologia”.
La frase incriminata riguardava il compagno di squadra Son Heung-min, definito con un commento che ha suscitato polemiche: “Sonny? Potrebbe essere anche suo cugino, visto che sembrano tutti uguali”.
La FA ha multato Bentancur di 100mila sterline e ha considerato la sua affermazione offensiva e contraria allo spirito del gioco.
