Il cuore sotto stress: come gli stili di vita moderni alterano l’orologio biologico
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Direttore: Alessandro Plateroti

Il cuore sotto stress: come gli stili di vita moderni alterano l’orologio biologico

corridoio in ospedale

I ritmi circadiani alterati da sonno irregolare, luce artificiale e pasti sballati minacciano la salute del cuore.

Con l’ultimo passaggio dall’ora legale a quella solare si è tornati a discutere degli effetti dei cambi di orario sui nostri bioritmi, soprattutto per il cuore. Ma il problema, secondo gli esperti statunitensi, va ben oltre. L’American Heart Association ha lanciato un allarme chiaro: “L’orologio biologico è importante per la salute del cuore”. Il messaggio è forte e inequivocabile: “Gli stili di vita moderni mettono sempre di più alla prova il nostro ritmo circadiano”. A essere sotto accusa sono turni di lavoro atipici, orari sballati per dormire e mangiare, ma soprattutto l’eccessiva esposizione alla luce artificiale notturna.

Personale medico all'interno dell'ospedale
Dottori in corsia ospedaliera – newsmondo.it

Il ritmo biologico che regola il cuore

Come riportato da adnkronos.com, secondo la dichiarazione scientifica pubblicata sulla rivista Circulation, le interruzioni dell’orologio biologico “possono aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e fattori di rischio per la salute, tra cui obesità, diabete di tipo 2 e ipertensione”.
Kristen Knutson, del Comitato per la scienza del sonno dell’Associazione dei cardiologi USA, spiega: “I ritmi circadiani sono prodotti dall’orologio interno naturale del corpo, attivo 24 ore su 24, che regola una moltitudine di processi biologici come il sonno, la veglia, il rilascio di ormoni, la digestione e la temperatura corporea”. Queste interruzioni, aggiunge, “possono innescare effetti negativi sulla salute in diversi modi”, rendendo essenziale “allineare i nostri comportamenti quotidiani […] al nostro orologio interno” per sostenere la salute cardiometabolica.

Cosa altera i ritmi e danneggia il cuore

Dormire a orari irregolari è tra i comportamenti più dannosi. “Il cosiddetto ‘jet lag sociale’, cioè le variazioni del ritmo sonno-veglia nei giorni di lavoro o di scuola rispetto ai giorni liberi, è stato collegato per esempio al rischio di obesità e sovrappeso”. Anche le fluttuazioni quotidiane negli orari del sonno favoriscono “la disregolazione glicemica e il diabete di tipo 2”.

La luce ha un impatto enorme sul nostro orologio interno. Gli esperti sottolineano che “l’esposizione alla luce è uno strumento terapeutico”, ma se arriva al momento sbagliato può fare più male che bene. “La luce blu degli schermi può sopprimere la melatonina e ritardare l’addormentamento”, mentre “anche bassi livelli di luce notturna sono stati associati a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari”.

Anche i pasti fuori orario contribuiscono al disallineamento. “Mangiare tardi la sera o consumare pasti a orari irregolari può disallineare gli orologi circadiani presenti in organi come fegato e pancreas”, causando “picchi o cali glicemici e all’aumento di peso”. Secondo gli studi, “mangiare prima durante il giorno, ad esempio facendo colazione prima delle 8, è associato a un minor rischio di diabete di tipo 2 e a migliori risultati cardiometabolici”.

Il movimento fisico può essere un alleato del nostro orologio interno, ma solo se eseguito nei momenti giusti. “Allenarsi al mattino o al pomeriggio può aiutare a migliorare i ritmi circadiani, mentre l’esercizio serale può ritardarli”. La tempistica dell’attività fisica, infatti, può condizionare “pressione sanguigna, controllo della glicemia e qualità del sonno”.

Il paradosso della vita moderna

Infine, la vita moderna impone ritmi sempre più incompatibili con la fisiologia umana. “Le persone che lavorano con orari non tradizionali, come i lavoratori a turni, possono essere maggiormente esposte all’inquinamento luminoso, a orari dei pasti irregolari e a ritmi del sonno irregolari”. Questo disallineamento cronico “è un fattore di rischio accertato per le malattie cardiovascolari”.

A fare la differenza è anche il cronotipo individuale, ovvero se siamo “allodole” o “gufi”. “Il cronotipo […] influenza il modo in cui si risponde alla luce, ai pasti e all’esercizio fisico”, e secondo gli esperti “adattare gli interventi ai ritmi naturali di ciascuno può migliorarne l’efficacia”.

Knutson conclude con un consiglio pratico ma essenziale: “Ognuno ha un orologio interno, ed è ora di iniziare ad ascoltarlo. Semplici cambiamenti, come andare a letto e svegliarsi alla stessa ora ogni giorno, consumare i pasti prima e godere della luce del sole al mattino, possono fare una differenza significativa per la salute cardiaca e metabolica”.

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ultimo aggiornamento: 29 Ottobre 2025 12:19

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