Covid: picco in discesa, si tratta di una tregua? 

Covid: picco in discesa, si tratta di una tregua? 

La curva dei contagi da Covid ha finalmente registrato una discesa. Potrebbe trattarsi di una possibile tregua.

Secondo i dati rilevati durante l’ultima settimana, il numero dei contagi si è ridotto, mentre per il momento, quello dei ricoveri continua a salire. Si tratta di una discesa nel numero dei contagi da Covid. Dopo ben cinque settimane di incremento del numero dei contagi, finalmente la curva inizia a scendere. 

Secondo i dati registrati durante l’ultima settimana, sono 652.044 i nuovi casi di infezione, contro i 662.236 della settimana precedente e i 528.722 contagi rilevati due settimane fa. Per quanto riguarda invece i ricoveri, i numeri sono ancora in salita. Ammontano a 10.576 i pazienti nei reparti di area non critica, rispetto ai 4.076 l’11 giugno scorso. 

Per quanto riguarda invece le terapie intensive, le persone ricoverate sono 403, contro i 183 rilevati nella giornata del 14 giugno. Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, “potremmo andare a migliore sempre che non arrivi un nuova variante che può cambiare le carte in tavola”.  

Matteo Bassetti: “Oggi il virus è 10 volte più contagioso”

In un’intervista all’AdnKronos, Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive San Martino di Genova, ha parlato della curva dei contagi e delle infezioni da Omicron 5. “La variante Omicron 5 è arrivata nella stagione calda ma sarebbe potuta arrivare in inverno. La differenza è che nel 2020 un paziente infetto contagiava al massimo 3 persone. Oggi fino a 20. Il virus di oggi è dieci volte più contagioso in un contesto di socialità all’aperto. Non è un’anomalia. Abbiamo sempre visto persone influenzate o con raffreddore anche in estate. Certo non con un virus così contagioso”. 

E aggiunge: “Nel mondo in qualsiasi momento c’è un emisfero Nord dove ci sono le stagioni che conosciamo ed uno a Sud con clima specularmente opposto. Prenda l’India. Quando fa freddo hanno le temperature che noi registriamo a aprile-maggio.”

Lo studioso sottolinea il fatto che la propagazione del virus, avvenga indipendentemente dalle temperature. “Eppure hanno avuto un sacco di contagi tutto l’anno. L’esplosione dei contagi è continua. Lo stesso vale per il Sud America o l’Africa. Non è una questione climatica ma di attitudini sociali. In inverno abbiamo minori occasioni di socialità ma stiamo più al chiuso. E questo facilita la circolazione del virus. In estate stiamo all’aperto ma facendo molta più vita sociale è naturale che il virus trovi ancora il modo di propagarsi”.