Cutro, familiari delle vittime protestano per la gestione delle salme
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Cutro, famigliari delle vittime protestano per la gestione delle salme

Lutto

I familiari delle vittime di Cutro protestano per un possibile spostamento delle salme al cimitero di Bologna senza il loro consenso.

Dopo le polemiche sorte per le politiche messe in atto dall’Italia sulla gestione e accoglienza dei migranti in seguito al naufragio di Crotone, adesso le famiglie dei migranti deceduti a Cutro hanno iniziato una protesta per la gestione delle salme. La posizione delle famiglie è chiara: non vogliono assolutamente che le salme vengano trasferite dalla Calabria senza il loro consenso.

Il ministro dell’Interno italiano è intervenuto con una rassicurazione, asserendo che questo non accadrà. La protesta dei familiari dei migranti deceduti si è mossa in quanto non vogliono assolutamente che le salme dei loro parenti, vittime del naufragio, vengano trasferiti da Cutro. Attualmente, le 72 vittime del naufragio si trovano all’interno delle bare in un palazzetto dello sport situato nella città, il PalaMilone.

Nella giornata di ieri però il governo aveva comunicato che a breve le salme delle vittime sarebbero state trasferite al cimitero islamico di Bologna. Da qui è scaturita la furia di alcune famiglie, per la maggior parte afghane. Queste infatti avevano già organizzato il rimpatrio verso le città d’origine.

La protesta

La protesta è iniziata nei giorni scorsi, quando i familiari delle vittime di Cutro sono giunti a Crotone da diverse città europee. Si sono poste davanti al PalaMilone ed hanno iniziato a protestare con cartelli, fino a bloccare il transito nella via.

Lutto

Difatti, per i familiari delle vittime la decisione improvvisa di trasferire le salme al cimitero di Bologna è stata percepita come una violazione di ciò che era stato precedente promesso da parte delle autorità e dal presidente della Repubblica italiano.

In questa situazione è dovuto intervenire il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che ha rassicurato le famiglie delle vittime garantendo che il trasferimento era da intendersi come provvisorio. Difatti, i tempi di espatrio potrebbero essere lunghi. «Si procederà sulla base delle richieste di ogni nucleo familiare. Qualora sia richiesto il rimpatrio della salma, lo Stato italiano si farà carico di tutti gli oneri», dichiara Piantedosi.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 9 Marzo 2023 15:21

Carovigno, coppia uccisa in casa: confessa il fratello di lui

nl pixel