Emergenza coronavirus, da marzo a maggio la Caritas ha fornito assistenza a 450.000 persone, più del sessanta per cento italiane.
Sono 450.000 le persone assistite dalla Caritas tra marzo e maggio, i mesi più difficile dell’emergenza coronavirus. Di queste persone più del sessanta per cento sono italiane e più del trenta per cento sono nuovi poveri.
Coronavirus, da marzo a maggio la Caritas ha dato assistenza a 450.000 persone
I numeri riportati dall’Ansa fotografano un momento drammatico per l’Italia. In tre mesi, da marzo a maggio, la Caritas ha dato assistenza a 450.000 persone.
Il 61% dei richiedenti erano italiani, più del 30% delle persone si rivolgevano alla Caritas per la prima volta. Ed entrano nella drammatica categoria dei nuovi poveri.
“Non tutte le Caritas interpellate hanno quantificato con precisione le persone accompagnate e sostenute da marzo a maggio, che comunque, dalle risposte parziali pervenute, risultano quasi 450.000, di cui il 61,6% italiane. Di queste il 34% sono “nuovi poveri”, cioè persone che per la prima volta si sono rivolte alla Caritas“, recita il comunicato pubblicato dalla Caritas sul proprio sito ufficiale.
Chi ha ricevuto gli aiuti
La Caritas entra nel dettaglio dell’assistenza fornita evidenziando come hanno chiesto aiuto famiglie in difficoltà ma anche piccole imprese.
“92.000 famiglie in difficoltà hanno avuto accesso a fondi diocesani, oltre 3.000 famiglie hanno usufruito di attività di supporto per la didattica a distanza e lo smart working, 537 piccole imprese hanno ricevuto un sostegno”.
I servizi
La rete di aiuti è stata capillare. La Caritas ha messo a disposizione dispositivi di protezione individuale, farmaci, assistenza domiciliare, assistenza ai senza fissa dimora. Ma anche alloggi per la quarantena, sportelli di ascolto, supporto psicologico e distribuzione di pasti.
Nello specifico, si legge nel comunicato, sono stati forniti servizi molteplici. “Ddispositivi di protezione individuale/fornitura igienizzanti, pasti da asporto/consegne a domicilio, servizi di ascolto e accompagnamento telefonico, acquisto farmaci e prodotti sanitari, ascolti in presenza su appuntamento, supporto/orientamento rispetto alle misure messe in atto dalle amministrazioni/governo, assistenza domiciliare, attività di sostegno per nomadi, giostrai e circensi, servizi di supporto psicologico, rimodulazione dei servizi per senza dimora, accompagnamento alla dimensione del lutto, sportelli medici telefonici, aiuto per lo studio/doposcuola, alloggio per quarantena/isolamento, presenza in ospedale/Rsa, accoglienza infermieri e medici“.