Milan, quante incognite nel futuro. Anche dai piccoli azionisti si leva l’ombra dello scetticismo nei confronti di Yonghong Li.
Emerge scetticismo dagli ambienti rossoneri per quanto riguarda la situazione del Milan. E non sono solo i tifosi a temere il peggio, ma anche i piccoli azionisti rossoneri, quelli che ci mettono i soldi per intenderci.
Milan, La Scala: “Serve un progetto di almeno 3-5 anni”
“Intorno al Milan si fa un gran teatro – ha dichiarato La Scala ai microfoni dei giornalisti. La situazione è delicata a livello proprietario, al momento. La proprietà deve mettere a disposizione della società un progetto imprenditoriale e il finanziamento per poter far sì che vengano realizzati. Certo, mantenendo sempre il pareggio del bilancio economico come obiettivo. Serve una proprietà con un progetto a medio-lungo periodo, di almeno 3-5 anni. Non sarà facile risollevarci da questa situazione”
Anche dalle parole dell’avvocato La Scala emerge dunque più di un dubbio circa la stabilità del progetto di Yonghong Li. L’impressione è che, se anche dovesse riuscire a ripagare i trentadue milioni dell’aumento di capitale, il presidente non abbia a disposizione le risorse necessarie a rifinanziare il debito contratto con il Fondo Elliott (più di trecento milioni in ballo).
Tutto fermo per la cessione del Milan
Difficile dunque ipotizzare gli scenari futuri (proprio per questo è arrivata la sanzione dell’Uefa), ancora più difficile ipotizzare un futuro con Yonghong Li ancora alla guida. Al momento le voci su una possibile cessione del Milan si sono bruscamente interrotte. Rocco Commisso non ha ancora definitivamente gettato la spugna ma poco ci manca, Li tratta ma a cedere il Milan senza guadagnarci neanche ci pensa e Paul Singer attende come un falco il via libera per mettere le mani sul club e cederlo alle sue condizioni. Con Stephen Ross sempre alla finestra.
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