Dal fascino delle auto d’epoca alla sfida della sostenibilità

Dal fascino delle auto d’epoca alla sfida della sostenibilità

Un panorama nazionale che svaria tra vetture storiche e l’incalzante avanzata dell’auto ecologica, ecco come stanno le cose in Italia.

Il report dell’Automobile Club d’Italia (ACI) ‘Autoritratto 2022’ rivelava una triste verità sul parco auto italiano: 3,7 milioni di veicoli con oltre 30 anni in circolazione, corrispondenti a un vettura su 11, contrapposti ad una su sette che può essere definita ecologica. Anche se le macchine elettrificate rappresentano solo il 4,3% del totale, questa percentuale risulta in crescita rispetto agli anni precedenti.

Questi dati segnalano un’importante dicotomia nel panorama automobilistico italiano. Da un lato, una notevole quantità di auto storiche, perlopiù Euro 0 con oltre tre decenni sulle spalle, in particolare nel sud Italia, dove Campania, Calabria e Sicilia detengono il record di “anzianità” del parco auto. Dall’altro, le regioni del nord, con Valle D’Aosta, Trentino-Alto Adige e Veneto, si contraddistinguono per una flotta più “giovane”.

L’Italia tra passato, presente e futuro

La presenza così massiccia di veicoli anziani rappresenta una sfida per l’Italia nel tentativo di conformarsi alle direttive europee in materia di emissioni e sostenibilità. Nonostante ciò, il report mostra un lento ma costante aumento di vetture a motorizzazione alternativa, dal 12,4% del 2021 al 13,9% del 2022.

L’analisi dell’ACI evidenzia inoltre una distribuzione geografica degli veicoli ecologici: Marche ed Emilia Romagna risultano le regioni più “verdi”, con la Lombardia che vanta il più alto numero di auto ecologiche in valori assoluti.

La crescita delle auto elettrificate, considerando sia i veicoli completamente elettrici che quelli ibridi, ha registrato un aumento medio del 49% tra il 2021 e il 2022, con punte del 158% in Valle D’Aosta e del 72% in Trentino.

Questo quadro complesso ritrae un’Italia a un crocevia fondamentale. Riuscirà il Belpaese a prendere la strada verso il futuro, spingendo l’acceleratore sulla sostenibilità, o continuerà a rimanere incastrato nel suo affascinante, ma inquinante, passato automobilistico?