Dalla BCE suonano l’allarme tassi, ma ecco cosa potrebbe accadere nella prossima riunione

Dalla BCE suonano l’allarme tassi, ma ecco cosa potrebbe accadere nella prossima riunione

Si avvicina la data della prossima riunione della BCE. Quale sarà la decisione in materia dei tassi e cosa accadrà dopo?

Si avvicina la prossima riunione della BCE e le dichiarazioni dei vari esponenti iniziano a intensificarsi. A proposito della decisione della Banca Centrale Europea sul costo del denaro, qualche giorni fa ha rilasciato una dichiarazione poco incoraggiante Joachim Nagel, presidente della Bundesbank. Il presidente della potente banca centrale tedesca ha ribadito l’impegno deciso della BCE a contrastare l’inflazione.

Il prossimo aumento dei tassi potrebbe non essere l’ultimo

Nagel ha dichiarato che le “politiche monetarie non possono e non vacilleranno nella lotta all’inflazione”, lasciando intendere che nella prossima riunione ci sarà un nuovo aumento dei tassi di interesse. Ma per essere ancora più chiaro il presidente della Bundesbank ha avvisato che non è scontato che i tassi di interesse raggiungeranno il picco questa estate. Una dichiarazione che lascia supporre che quello prossimo, potrebbe non essere l’ultimo taglio.

Anche le dichiarazioni di Christine Lagarde, presidente della BCE, non sono state particolarmente incoraggianti. La presidente in audizione al Parlamento europeo ha affermato che i segnali di rallentamento dell’inflazione sono timidi, che il livello dei prezzi rimane alto e che quindi i tassi rimarranno alti. Eppure la corsa del costo della vita segnala un rallentamento.

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Il vero significato delle dichiarazioni di Lagarde e Nigel

Le stime preliminari di Eurostat mostrano una frenata dell’inflazione nell’area euro. I prezzi a maggio sarebbero saliti del 6,1% su base annua, rispetto al 7% di aprile. Un livello per Lagarde insoddisfacente.

Secondo alcuni analisti le dichiarazioni di Lagarde e Nigel hanno l’intenzione di mantenere alta la guardia. I mercati si nutrono prima di parole che di fatti, infatti in Borsa è famoso il detto: si compra sulla indiscrezione e si vende sulla notizia. Una BCE aggressiva a parole ha l’obiettivo di tagliare le unghie alla speculazione.

La lezione di Draghi e le vere intenzioni della BCE

In questo senso la lezione di Draghi è illuminante. A luglio di 11 anni fa, bastò la sua dichiarazione che la BCE avrebbe fatto tutto il necessario per difendere l’euro. Dopo quelle parole, le vendite dei titoli di Stato dei Paesi a debito più alto cessarono improvvisamente.

La maggior parte degli economisti e analisti è concorde sul ritenere che la BCE nella prossima riunione alzerà i tassi dello 0,25% poi rimarrà a guardare. Se l’inflazione continuerà a scendere, probabilmente quello sarà l’ultimo aumento dell’anno. Solo nel 2024 e non prima del secondo trimestre si potranno vedere i primi tagli.