Daniela Santanchè dice addio alla sua casa su tre piani: cosa c’è dietro

Daniela Santanchè dice addio alla sua casa su tre piani: cosa c’è dietro

Prova ad evitare il crac Daniela Santanchè per quanto concerne la situazione di Visibilia. La mossa della ministra sulla sua casa.

La situazione delicata di Visibilia avrebbe portato la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ad una drastica decisione. Stando alle ultime notizia riportate da Open, e riprese anche da Affaritaliani, infatti, la donna avrebbe optato per dire addio alla sua casa, la palazzina di tre piani con tanto di palestra e ufficio. Tale dimora sarebbe adesso “girata” al tribunale di Milano.

Daniela Santanchè

Daniela Santanchè: addio alla casa milanese

Secondo quanto si apprende da Open, come detto, la Santanchè avrebbe destinato alla procedura del tribunale per la composizione negoziata della crisi Visibilia, che servirà di evitare il fallimento e la relativa bancarotta dell’azienda, la palazzina su tre livelli nella quale abita. La dimora si trova non distante da piazzale Baracca a Milano ed è adibita, oltre che a casa, anche ad ufficio visto che vanta più piani.

Tra gli altri dettagli sulla casa, pare si tratti di un immobile di oltre 600 metri quadrati dove è presente anche una palestra. Da quanto riportato da Open, pare che l’atto di “destinazione per fini meritevoli di tutela” sia stato stipulato il 29 maggio scorso nello studio del notaio milanese Giuseppe Trimarchi e sia stato successivamente corretto il 6 giugno scorso per diventare efficace.

Il motivo della decisione

L’abitazione della Santanchè è stata destinata a liberare Visibilia da un debito di 6,39 milioni di euro con il gruppo Prelios di Marco Tronchetti Provera. Secondo Open, la cessione alla procedura è avvenuta con alcune clausole precise. In primis la casa e l’ufficio del ministro del Turismo per 10 anni fino al 2023 avranno come vincolo di destinazione la procedura con i creditori di Visibilia ma potranno essere venduti “con l’espressa previsione che il relativo prezzo fino alla concorrenza di euro 5,7 milioni debba essere versato dalla parte acquirente su apposito conto corrente intestato al notaio ricevente l’atto”. Tale somma verrà poi girata alla procedura.