Oltre alla ministra Daniela Santanchè, sono indagate altre cinque persone tra cui la sorella e il compagno.
Da tempo nei confronti della ministra del Turismo, Daniela Santanchè, è in corso un’indagine sul caso Visibilia, il gruppo editoriale che ha fondato, che la accusa di bancarotta e falso di bilancio. Eppure, secondo quanto dichiarato dalla senatrice, non le sarebbe ancora arrivata la notifica dell’inchiesta.
Le accuse contro Santanchè
L’accusa a suo carico sarebbe di bancarotta e falso in bilancio nella gestione tra il 2016 e il 2020 della società Visibilia Editore (che pubblica tra le altre le riviste Novella 2000 e Visto), di cui Santanchè è stata presidente e amministratrice delegata fino a gennaio del 2022.
Nel pomeriggio di mercoledì 5 luglio, la ministra avrebbe affermato in Aula del Senato: “Affermo sul mio onore che non sono stata raggiunta da alcun avviso di garanzia. Contro di me una campagna d’odio”. Dopo avrebbe specificato, come affermato in passato, che anche i suoi avvocati non avevano ricevuto conferme dalla procura di un’indagine a suo carico.
Un’inchiesta iniziata da mesi
Da fonti qualificate del palazzo di giustizia di Milano, si apprende che Daniela Santanchè è indagata dal scorso 5 ottobre 2022 nell’inchiesta con al centro Visibilia. Oltre a lei, indagate altre cinque persone che hanno avuto ruoli societari, tra cui la sorella Fiorella Garnero, ex consigliera, e il compagno della senatrice Dimitri Kuntz D’Asburgo, il quale è stato presidente di Visibilia Editore.
La secretazione del nome della ministra è del giorno successivo all’iscrizione, ossia il 6 ottobre ed è terminata tre mesi dopo. Gli altri indagati nell’inchiesta, risultano essere gli ex consiglieri Massimo Cipriani, Davide Mantegazza e l’ex sindaco Massimo Gabelli.