Crollo del mercato auto ad aprile, in Europa -78,3 per cento delle vendite

Crollo del mercato auto ad aprile, in Europa -78,3 per cento delle vendite

I dati di Acea sul mercato auto di aprile: crollo delle vendite del 78,3%. Spagna e Italia i peggiori.

ROMA – I dati di Acea sul mercato auto di aprile confermano un impatto negativo del coronavirus per questo settore. Nel mese appena concluso le vendite hanno registrato un -78,3% rispetto allo stesso periodo del 2019 con una crisi che è molto più chiara guardando i numeri.

In questo 2020 le immatricolazioni sono state poco più di 292mila mentre nell’anno precedente si era superato il milione. Numeri negativi a conferma di un periodo difficile per un mondo che sperava di rilanciarsi dopo degli anni di dati negativi. Ma il trend sembra essere destinato a continuare.

Italia e Spagna i peggiori

Il mercato delle auto ha segnato numeri negativi in tutta Europa anche se la crisi maggiore è stata in Spagna e Italia con le immatricolazioni che hanno registrato rispettivamente un -96,5% e un -97,6%. Un settore completamente fermo nel mese di aprile con il lockdown che ha pesato e non poco sull’attività commerciali ma anche sulle stesse case automobilistiche, costrette a chiudere i battenti almeno fino al 27 aprile.

I numeri sono negativi guardando anche il primo quadrimestre del 2020 con l’Italia che ha registrato un -39,1% in confronto dello stesso periodo dell’anno precedente. Possibile un piccolo recupero nei prossimi mesi ma a dicembre molto probabilmente si chiuderà con numeri negativi.

fonte foto https://twitter.com/Federauto_IT

I numeri di Fca nel mese di aprile

Crollano anche i numeri di Fca. L’azienda italo-americana nel mese di aprile ha immatricolato solo poco più di 10mila auto con una diminuzione dell’87,7% in confronto con l’anno precedente. Cifre negative che hanno portato la quota a scendere dal 6,6% al 3,7%.

I dati registrati nel mese pesano anche sulla base annua con quasi il 50% (48%) in meno rispetto al primo quadrimestre del 2019 con la quota che è passata dallo 6,3% al 5,4%.

fonte foto copertina https://twitter.com/Federauto_IT