Agenas, terapie intensive al 12 per cento. Numeri ai minimi da novembre

Agenas, terapie intensive al 12 per cento. Numeri ai minimi da novembre

I dati di Agenas sulla pressione sui servizi sanitari confermano un calo. Numeri ai minimi da novembre.

ROMA – I dati di Agenas sulla pressione sui servizi sanitari dovuta al coronavirus confermano un netto calo nelle ultime settimane. Secondo quanto riportato dall’Agenzia, citata dall’Ansa, i posti in terapia intensiva occupati sono il 12% (la soglia è fissata al 30%), mentre i ricoveri ordinari sono l’11% (limite fissato al 40%).

Numeri che si non si registravano da novembre e molto probabilmente il prossimo monitoraggio dovrebbe consentire di vedere un ulteriore calo dei dati e, di conseguenza, un altro sospiro di sollievo in vista di una estate che si preannuncia più tranquilla di come si era ipotizzato negli scorsi mesi.

Calabria e Toscana con dati sopra il 20%

Un quadro che in Italia continua ad essere molto positivo. I numeri in tutte le regioni sono sotto soglia anche se si confermano delle importanti differenze territoriali. Al 30 maggio i fari sono puntati su Toscana e Calabria, le uniche due regioni a superare il 20% in uno dei due dati.

In Toscana la percentuale delle terapie intensive è al 21% e serve un ulteriore calo per iniziare a mettersi alle spalle i timori di un cambio zona in futuro. In Calabria, invece, il valore alto è registrato nei ricoveri ordinari (26%). Anche in questo caso, però, c’è bisogno di una diminuzione nelle prossime settimane per allontanare ancora di più quella soglia limite fissata dal Governo che spaventa. Tutte le altre regioni hanno dati maggiormente tranquillizzanti.

Terapia intensiva coronavirus

Quadro in miglioramento

Il quadro è in netto miglioramento e le prossime settimane potrebbero consolidare questo andamento. L’obiettivo è quello di arrivare il prima possibile sotto il 10% della pressione sui servizi sanitari per iniziare a guardare con maggiore fiducia al futuro e all’estate. E, se si continuerà con questo trend delle vaccinazione, i numeri avuti negli scorsi mesi non dovrebbero più registrarsi.