I dati Istat sul commercio di marzo non sono positivi. Le vendite si sono confermate piatte. Si spera in aprile.
MILANO – I dati Istat sul commercio di marzo non sono positivi. Le vendite nel terzo mese dell’anno hanno registrato una crescita piatta in confronto al mese di febbraio con un calo dello 0,1% in valore ed un incremento della stessa cifra in volume.
Nel primo trimestre, le vendite al dettaglio hanno registrato un aumento dello 0,2% in valore e diminuiscono dello 0,3% rispetto al trimestre 2020 in volume.
Il commento dell’Istat
I dati sono stati commentati anche dall’Istat: “Da marzo 2020, il primo mese di lockdown, c’è un fortissimo incremento tendenziale che riflette i livelli particolarmente depressi di quel mese […]. A marzo le vendite di beni non alimentari registrano tassi di crescita mai osservati in precedenza per quasi tutti prodotti e le varie topologie distributive […]“.
Tra i beni non alimentari che hanno registrato un aumento ci sono anche i giochi, le pellicole, le calzature, gli articoli di cuoio e di viaggio.
Consumatori: “Dati pessimi e scoraggianti”
“Dati pessimi e scoraggianti – il commento di Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, riportato da La Repubblica – se il rialzo annuo d’ora in poi sarà sempre ovvio e scontato, visto che da marzo 2020 gli italiani sperimentano il lockdown, e in quel mese c’è stato un tracollo mensile delle vendite in valore del 20,5%, -20,8%“.
“Insomma – ha aggiunto – se è vero che oggi il rialzo annuo è notevole, lo era anche il crollo dello scorso anno. Quello che conta, invece, è che l’Italia resta la Cenerentola d’Europa. Nonostante il dato di oggi dell’Istat non sia del tutto confrontabile con quelli resi noti ieri da Eurostat, che ad esempio include i carburanti, è comunque certo, vista la discrepanza un rialzo delle vendite su febbraio del 2,6%, +2,7% dell’Eurozona“.
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