Istat, disoccupazione in calo (ma aumenta tra i giovani)

Istat, disoccupazione in calo (ma aumenta tra i giovani)

Occupati in aumento e disoccupati e inattivi in calo rispetto al mese precedente: i dati Istat sull’occupazione a settembre.

Nel mesi di settembre, rispetto al mese precedente, aumenta il numero degli occupati e diminuisce quello di disoccupati e inattivi. Lo rivela l’Istat nella nota sull’occupazione nel mese di settembre.

I dati Istat sull’occupazione nel mese di settembre

L’Istat registra un aumento dell’occupazione dello 0,3% rispetto al mese precedente. L’aumento interessa soprattutto i dipendenti a tempo determinato.

L’aumento dell’occupazione (+0,3%, pari a +59mila unità), osservato per gli uomini e soprattutto per le donne, coinvolge i dipendenti a tempo determinato, le persone tra i 25-34 anni e gli ultra 50enni. Il tasso di occupazione sale al 58,3% (+0,2 punti)”, si legge nella nota Istat sull’occupazione nel mese di settembre 2021.

Diminuisce il numero delle persone in cerca di lavoro e la diminuzione più marcata interessa gli uomini con più di ventiquattro anni. Cala del 9,2% circa il tasso di disoccupazione.

La diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-1,2%, pari a -28mila unità rispetto ad agosto) è più marcata per gli uomini e coinvolge solo chi ha più di 24 anni. Il tasso di disoccupazione cala al 9,2% (-0,1 punti), nonostante l’aumento tra i giovani al 29,8% (+1,8 punti)”.

Operai Lavoro

L’analisi trimestrale

Per quanto riguarda l’analisi trimestrale, rispetto ai tre mesi precedenti il livello di occupazione è superiore dello 0,4%. Diminuiscono inoltre le persone in cerca di occupazione mentre resta stabile il numero degli inattivi.

Confrontando il terzo trimestre con il precedente, il livello dell’occupazione è più elevato dello 0,4%, con un aumento di 81mila unità. La crescita dell’occupazione, nel confronto trimestrale, si associa alla diminuzione delle persone in cerca di occupazione (-5,6%, pari a -137mila unità) e alla sostanziale stabilità degli inattivi“.

Di seguito il testo integrale della nota dell’Istat.

Argomenti