Istat, si ferma la produzione industriale: -5,6 per cento a settembre

Istat, si ferma la produzione industriale: -5,6 per cento a settembre

I dati Istat sulla produzione industriale di settembre: -5,6 per cento a settembre. In crescita il trimestre.

ROMA – Sono stati pubblicati i dati Istat sulla produzione industriale di settembre. Come riportato dall’Ansa, nel nono mese dell’anno è stato registrato un calo del 5,6% rispetto ad agosto e del 5,1% in confronto al 2019.

Uno stop che non incide sui dati del terzo trimestre del 2020. Da luglio a settembre è stata registrata una crescita del 28,6% rispetto al precedente trimestre.

Istat: “Si ferma la produzione industriale”

A spiegare i dati è stato l’Istat con un breve comunicato: “Dopo quattro mesi di crescita e il forte aumento registrato ad agosto, a settembre la produzione industriale diminuisce in termini congiunturali, registrando comunque un livello superiore dell’1,3% rispetto a luglio. Rispetto a febbraio 2020, mese immediatamente precedente l’esplosione della crisi, il livello è inferiore di circa il 4% mentre, in termini tendenziali, l’indice corretto per gli effetti di calendario è più basso del 5,1%“.

Crollano le industrie tessili, ecco tutti i dati

Entrando nei dettagli del rapporto dell’Istat, le riduzioni tendenziali sono state registrate soprattutto per le industrie tessili, dell’abbigliamento, pelli e accessori (-20,8%) e per quelle petrolifere (-20,4%). Per quanto riguarda gli altri settori, da registrare una crescita per l’attività estrattiva (+2,7%), la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+2%) e le altre industria (+0,2%).

In negativo i comparti. I beni di consumo hanno registrato un crollo del 4,8%. Male anche i beni strumentali (-3,9%), i beni intermedi (-1,6%) e, in misura meno elevata, l’energia (-0,3$). L’indice complessivo, corretto per gli effetti del calendario, ha avuto una diminuzione del 5,1%. Le flessioni più accentuate sono state registrate per i beni strumentali (-7,1%), i beni di consumo (-5,7%) e i beni intermedi (-4,2%). Più o meno invariata l’energia (-0,1%).

Dati che rischiano di peggiorare nel mese di ottobre e novembre con l’introduzione di ulteriori misure restrittive per cercare di fermare l’accelerazione della curva epidemiologica nel nostro Paese.