I dati del Mef sui redditi 2018: il 44 per cento degli italiani guadagna meno di 15mila euro

I dati del Mef sui redditi 2018: il 44 per cento degli italiani guadagna meno di 15mila euro

I dati Mef sui redditi 2018 confermano la presenza di pochi ‘Paperoni’ tra gli italiani.

ROMA – Sono stati pubblicati i dati del Mef sui redditi del 2018. Secondo quanto precisato dal Ministero, il 44% degli italiani guadagna meno di 15mila euro. Nella classe tra quest’ultima cifra e i 50mila euro si colloca il 50% dei contribuenti mentre solo il 6% dichiara da 51mila in poi.

La percentuale si ferma allo 0,1% per le persone che hanno dichiarato un reddito superiore ai 300mila euro.

Gli autonomi guadagnano di più dei dipendenti

Nel rapporto pubblicato dal Ministero è stato precisato, anche, come gli autonomi guadagnano più dei dipendenti. Il reddito medio più elevato è quello di una persona che non ha nessun rapporto con un ente con un guadagno di 46.240 euro.

Si ferma, invece, a 20.940 il reddito medio dichiarato dagli imprenditori. Scende a 20.820 quello dei dipendenti mentre i pensionati arrivano a 17.870.

Fonte foto: https://www.facebook.com/roberto.gualtieri.eu/

La guida per il 730 al tempo del Covid-19

E’ stata pubblicata, intanto, la guida per il 730 al Covid-19. Da maggio 5 maggio sarà online la dichiarazione precompilata, che potrà essere inviata all’Agenzie delle Entrate fino al 30 settembre.

Chi deve pagare, dunque, ha più tempo a disposizione mentre chi deve incassare dei rimborsi può presentare il modello dal 31 maggio. I soldi arriveranno nella busta paga successiva alla fine del mese dell’invio del modulo o nell’assegno di pensione al secondo mese consecutivo.

Tra le novità c’è l’esordio della detrazione Irpef del 50% delle somme versate all’Inps da chi ha aderito alla pace contributiva. Previsto anche la possibilità di dedurre dal reddito l’intero ammontare dei contributi in caso di richiesta del riscatto di laurea agevolato. Infine, sarà possibile avere lo scontro fiscale per tutti i lavoratori che sono rientrati in Italia a partire dal 30 aprile dello scorso anno”.

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