Mercato auto, a novembre i numeri si confermano in rosso

Mercato auto, a novembre i numeri si confermano in rosso

I dati del mercato auto di novembre si confermano in calo. Centro Studi Promotor: “Diverse sono le cause di questa situazione”.

ROMA – I dati del mercato auto di novembre si confermano in calo. Come riferito dall’Ansa, le immatricolazioni hanno registrato un calo del 17,5% rispetto allo stesso mese del 2020 e del 28,7% in confronto al 2019. Per quanto riguarda l’anno, invece, c’è stato un rialzo dello 0,8% con l’anno della pandemia, ma nel consueto rapporto con il 2019 c’è stato un calo del 25,6%.

Capitolo Stellantis. Nel mese di novembre l’azienda ha registrato un -21,2% in confronto allo stesso periodo dell’anno precedente con la quota scesa al 19,9%. Su base annuale, invece, c’è stata una crescita dello 0,8% con la quota rimasta invariata.

Centro Studi Promotor: “Sono diverse le cause di questa situazione”

Il Centro Studi Promotor ha precisato che “le cause di questa situazione sono diverse. In tutta Europa, anche se l’automobile si conferma il mezzo più sicuro, la mobilità ha subìto una forte contrazione […]. Nel Vecchio Continente si sta abbattendo sulla filiera un vero e proprio tsunami: la crisi nei semiconduttori, che aggiunge ai problema della domanda anche problema dell’offerta, fortemente penalizzata da fermate produttive per carenza di semiconduttori […]“.

Per il mercato italiano – ha aggiunto il Centro Studi – si prospetta un terzo anno consecutivo di passione e non ci sono ragioni per ipotizzare che la situazione sia diversa nell’intera Europa“.

Auto

Le difficoltà del settore dell’auto

Il settore dell’auto è in grossa difficoltà. I numeri confermano un calo importante, ma nei prossimi mesi potrebbero esserci ulteriori difficoltà. Sicuramente la speranza è quella di un cambio di passo, ma non sarà semplice visto che anche prima della pandemia questa filiera era in crisi. Ci aspettiamo nelle prossime settimane delle novità importanti con i governi pronti ad intervenire per sostenere le aziende.