Davide Casaleggio attacca Conte: “M5S, mio padre sarebbe furioso”

Davide Casaleggio attacca Conte: “M5S, mio padre sarebbe furioso”

Davide Casaleggio e il futuro del Movimento 5 Stelle: tra critiche a Giuseppe Conte e visioni alternative.

Il Movimento Cinque Stelle (M5S), nato dall’idea rivoluzionaria di Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo, si trova oggi al centro di riflessioni critiche da parte di Davide Casaleggio, erede intellettuale e strategico del cofondatore.

Durante un’intervista rilasciata a Un Giorno da Pecora su Rai Radio1, Casaleggio junior non ha nascosto il suo disappunto riguardo l’attuale direzione del movimento, evidenziando una netta divergenza dalla visione originaria. Non mancano le critiche contro Giuseppe Conte.

Davide Casaleggio

Davide Casaleggio: la critica a Giuseppe Conte

Se mio padre oggi vedesse il M5S sarebbe incazzato nero con tutte le persone che ha conosciuto“, ha esordito Davide, sottolineando un evidente distacco tra gli ideali fondatori del movimento e l’attuale gestione.

Le parole di Casaleggio rispecchiano una profonda delusione per come il progetto politico, un tempo simbolo di rinnovamento e partecipazione attiva, sembra aver perso quelle caratteristiche distintive che ne hanno decretato il successo iniziale.

Uno dei punti di frizione maggiormente evidenziati riguarda la figura di Giuseppe Conte, attuale leader del M5S. Secondo Casaleggio, Conte avrebbe commesso l’errore di perseguire un modello organizzativo radicalmente diverso senza averne prima consolidato le fondamenta. “Non necessariamente avere tante persone che ti seguono su FB è garanzia di successo“, ha commentato, mettendo in luce le insidie di una popolarità effimera non supportata da una struttura solida e partecipativa.

Il sogno della democrazia diretta

L’intervista ha toccato anche il tema della piattaforma Rousseau, pilastro tecnologico del M5S ideato per favorire la democrazia diretta tra i membri. Davide Casaleggio ha ricordato come, nel 2021, si sia consumato il “divorzio” tra la piattaforma e il movimento, segnando la fine di un’era.

È una piattaforma che non esiste più, l’abbiamo trasformata in un progetto che si chiama Camelot“, ha spiegato, evidenziando la volontà di non abbandonare del tutto l’idea di una politica partecipativa e innovativa.

Nonostante le proposte ricevute in passato di entrare in politica, come quella di diventare ministro dello Sviluppo economico durante il primo governo Conte, Casaleggio ha scelto di mantenere una certa distanza dalla politica attiva, confermando di non aver votato nelle ultime elezioni politiche e di non avere intenzioni di farlo nelle prossime europee.