Fontana ammette di aver ucciso Carol e averla smembrata. La sua confessione a verbale.
Davide Fontana confessa, e dalla sua testimonianza ai carabinieri messa a verbale emergono ulteriori dettagli raccapriccianti. L’uomo, vicino di casa della vittima, ha confessato di aver filmato tutto e aver colpito la ragazza con un martello uccidendo Carol per poi farla a pezzi. Lo stesso autore del delitto aveva denunciato la scomparsa della compagna. Secondo la denuncia l’ex sarebbe “andata via con la 500”.
I resti della 26enne Carol Maltesi sono stati trovati in alcuni sacchi di spazzatura nella provincia milanese. La giovane donna è stata uccisa e smembrata da Fontana, ex compagno della vittima. Oggi ha raccontato tutto confessando che “dovevamo fare un video, il secondo più violento del primo”.
Secondo le dichiarazioni del reo confesso, a seguito della prima scena di sesso con Carol Maltesi, la coppia sarebbe salita “in camera da letto dove ho legato i suoi polsi al palo da lap dance e le ho messo un sacchetto di plastica nero sulla testa” ammette Fontana. I verbali proseguono raccontando che “Carol era completamente nuda, sdraiata a terra a pancia in su. Le ho legato i piedi, ho preso un martello e ho cominciato a colpirla ovunque, dalle gambe in su”. Poi, avrebbe aggiunto, “una volta arrivato alla testa ho cominciato a colpirla forte”.
La confessione dell’omicida e i dettagli agghiaccianti
Fontana non ha saputo spiegare il gesto che ha commesso nei confronti di Carol. Ai carabinieri dichiara: “Non so perché l’ho fatto, non ho idea di cosa sia successo. Lei si muoveva ma io continuavo a colpirla”. Poi, dopo i violenti colpi, le ha tolto il sacchetto dalla testa: “Credevo fosse morta. Perdeva molto sangue e non sapendo che altro fare le ho tagliato la gola con un coltello da cucina“. Ha descritto quest’ultimo gesto come un atto di pietà nei confronti della donna.
Non contento di questo assurdo gesto, ha smembrare il corpo della vittima. Forse per togliere le tracce o per un ennesimo impulso di violenza omicida. Ha gettato poi i pezzi del corpo smembrato in 15 parti in cinque sacchi neri che ha abbandonato a Borno in un bosco.
L’omicida aveva denunciato la scomparsa della compagna ai carabinieri dicendo che “era andata via con la 500” ma poi la versione era cambiata dicendo che lui aveva utilizzato l’auto “fino a mercoledì o giovedì scorso”.