Rinviato a giudizio Wolfgang Rieke, il camionista tedesco che uccise Davide Rebellin, e che ora è detenuto a Vicenza.
Una morte da cui il mondo del ciclismo italiano ancora fatica a riprendersi. Per la morte di Davide Rebellin, travolto e ucciso il 30 novembre scorso a Montebello Vicentino, oggi il Gip respinge la richiesta di patteggiamento da parte dell’assassino: il camionista tedesco 63enne, Wolfgang Rieke.
La morte di Davide Rebellin
Era il 30 novembre scorso, quando il ciclista Davide Rebellin venne travolto fatalmente mentre si allenava lungo la Regionale 11. Wolfgang Rieke, camionista tedesco di 63 anni, proseguì la sua corsa senza prestare soccorso.
Secondo il gip di Vicenza, la morte di Rebellin fu “da imputare esclusivamente ad una pluralità di norme comportamentali da parte di Rieke nella conduzione dell’autoarticolato nei momenti antecendenti all’impatto con il ciclista“.
La richiesta di patteggiamento di Reike
Il 63enne è stato accusato di omicidio stradale con l’aggravante della fuga, dopo aver ucciso l’ex campione di ciclismo Davide Rebellin. Dopo essere stato arrestato su mandato europeo, Reike è stato scarcerato dalle autorità tedesche pochi giorni dopo, concedendogli di uscire dalla prigione di Munster con l’obbligo di firma settimanale.
Lo scorso 25 agosto però il camionista tedesco è stato estradato in Italia, dove è stato detenuto nel carcere di Vicenza. Il legale di Wolfgang Rieke ha poi fatto ricorso chiedendo il patteggiamento a 3 anni e 11 mesi, ma il gip di Vicenza Roberto Venditti ha respinto la richiesta.
Rieke ha inoltre alcuni precedenti: un incidente in occasione del quale non aveva prestato soccorso, con pena che era stata però dichiarata estinta, e una guida in stato di ebbrezza.
La famiglia Rebellin: “Siamo soddisfatti”
“Siamo soddisfatti di questo rigetto e ringraziamo la magistratura per il lavoro svolto e per l’attenzione riservata al caso”, commenta Carlo Rebellin. “Ora aspettiamo con ansia l’udienza del 22 aprile e confidiamo in una condanna più pesante ed equa rispetto a quella proposta nel patteggiamento. Se il giudice l’ha rigettata significa che lui per primo non l’ha ritenuta congrua al crimine commesso”, ha aggiunto il fratello di Davide Rebellin.
Poi l’uomo si sfoga contro il camionista che ha assassinato suo fratello: “Fa troppa rabbia. Il video del sinistro, che abbiamo visto più volte, documenta chiaramente come sia rimasto sul posto per diversi minuti accanto al corpo esanime di mio fratello per poi scappare approfittando del fatto che non c’era nessuno a fermarlo“.
“Capisco l’agitazione del momento, ma poi ha avuto tutto il tempo per riflettere su ciò che aveva commesso. Anche le scuse ce le ha inviate dopo mesi e presumibilmente sono state dettate dal suo avvocato. Una condotta orribile che va perseguita e punita adeguatamente”, conclude Carlo Rebellin.