Dazi sulle auto elettriche cinesi: i Paesi Ue approvano la misura

Dazi sulle auto elettriche cinesi: i Paesi Ue approvano la misura

Dazi sulle auto elettriche cinesi: l’Unione europea introduce tariffe fino al 36,3%per tutelare l’industria locale.

L’Unione Europea ha dato il via libera all’imposizione di dazi aggiuntivi fino al 36,3% sulle auto elettriche importate dalla Cina.

La decisione, frutto di lunghe discussioni tra i Paesi membri, è una risposta ai massicci sussidi concessi da Pechino alle sue case automobilistiche.

La decisione dell’Ue sulle auto elettrice cinesi

La votazione, come riportato dall’Ansa, si è svolta all’interno del Comitato per la difesa commerciale dell’Unione Europea, composto da rappresentanti dei governi nazionali.

Sebbene non sia stata raggiunta una maggioranza qualificata, il mancato accordo ha permesso alla Commissione Europea di procedere con l’introduzione dei dazi.

Dieci Paesi, tra cui Italia, hanno sostenuto la proposta della Commissione, mentre cinque, guidati dalla Germania, si sono espressi contro.

Altri dodici Paesi, tra cui Spagna e Belgio, si sono astenuti, dimostrando una spaccatura all’interno dell’Unione.

Le tariffe definitive proposte variano in base al produttore. Per esempio, Byd dovrà affrontare un dazio del 17%, mentre Geely del 18,8%.

Saic, uno dei maggiori colossi dell’auto cinese, subirà un dazio del 35,3%, mentre per Tesla, che produce anche veicoli in Cina, la tariffa sarà del 7,8%.

Le motivazioni della Commissione e la reazione della Cina

La Commissione Europea giustifica l’introduzione dei dazi con la necessità di difendere l’industria automobilistica europea dalle pratiche di dumping da parte della Cina.

Dal canto suo, Pechino ha reagito duramente, definendo i dazi come una mossa protezionistica e ingiustificata.

Un incontro tra le delegazioni tecniche di Bruxelles e Pechino è già stato fissato per il 7 ottobre, con l’obiettivo di esplorare eventuali compromessi.

Tuttavia, in assenza di un’intesa, i dazi definitivi entreranno in vigore a partire dal 30 ottobre, data entro la quale le conclusioni definitive dell’indagine saranno pubblicate nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.

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