Tensioni globali tra dazi, summit e strategie incrociate: cresce l’incertezza su commercio e relazioni internazionali.
Settimana delicata per gli equilibri globali, sia dal fronte militare che economico. In assenza di una linea chiara da parte delle potenze mondiali, a prevalere è la confusione: si discute di percentuali e tariffe su beni come brandy, prosciutto e microchip, mentre i nodi strutturali restano irrisolti.
Gli Stati Uniti preparano nuovi dazi sulle importazioni europee, con l’ipotesi di una tassa secca del 10%. Intanto l’Europa cerca un dialogo con la Cina, in un summit commerciale che si annuncia decisivo. Ma Bruxelles inasprisce i rapporti imponendo restrizioni su dispositivi medici cinesi, ricevendo contromisure mirate da Pechino.
La Cina, pur rispondendo con dazi su alcuni prodotti, esclude colossi francesi e produttori già presenti sul suo territorio. Sullo sfondo, gli Stati Uniti allentano le restrizioni verso Pechino sul petrolio iraniano e software per chip, segnale di un interesse strategico. L’Europa, invece, appare priva di una visione utile a tutelare i propri interessi globali.