Dazi, USA pensa a proroga per tariffe del 9 luglio 2025: risposta Ue
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Direttore: Alessandro Plateroti

Dazi, controproposta USA all’Ue: Casa Bianca apre a proroga per tariffe del 9 luglio

Donald Trump

Continua la guerra dei dazi con gli USA che non cambiano idea sul 10% all’Ue. Intanto la Casa Bianca ha aperto ad un rinvio delle tariffe del 9 luglio.

Da tempo si parla della ricerca di un accordo sui dazi tra USA e Ue al 10%. In questo senso, nelle ultime ore, la Casa Bianca ha fatto sapere come l’entrata in vigore delle tariffe del prossimo 9 luglio 2025 potrebbe essere rinviata. Dall’Unione Europea, però, posizioni differente in merito alle eventuali contromosse su tali tassazioni.

Ursula Von Der Leyen
Ursula Von Der Leyen – newsmondo.it

Dazi, la controproposta USA all’Ue e il possibile rinvio

Donald Trump sembra non aver ancora deciso cosa fare con i dazi da applicare alle merci importate da decine di Paesi esteri, Unione europea compresa. In questo senso, tali tariffe dovrebbero partire ufficialmente il prossimo 9 luglio, dopo essere già stati rinviati lo scorso aprile (per 90 giorni). La controproposta americana all’Ue, però, non è sembrata così allettante. Anzi. Non solo sembra inevitabile una soglia minima del 10% di dazi sui prodotti europei, ma viene richiesto anche un maggiore acquisto di GNL e materie critiche, tra cui il combustibile per il nucleare.

Al netto di questo, la Casa Bianca ha fatto sapere tramite la portavoce Karoline Leavitt che l’entrata in vigore della tariffe “forse potrebbe essere prorogata, ma è una decisione che spetta al presidente”.

La posizione dell’Ue

I giochi, va detto, non sono ancora fatti. In questo senso i leader europei – il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, e il presidente di turno dell’UE, il premier polacco Donald Tusk compresi – si sono affidati con fiducia a Ursula von der Leyen, alla quale hanno espresso “piena fiducia” nel lavoro di negoziati.

I 27, però, non sono totalmente uniti nelle loro posizioni verso gli USA. “Un accordo è sempre meglio di un conflitto, zero dazi è sempre meglio di un dazio, e l’incertezza è la cosa peggiore per la nostra economia. Dobbiamo dare certezze agli investitori, ai lavoratori e alle aziende, il prima possibile”, ha fatto sapere Costa. In questo senso, Francia e Germania sembrano essere meno propense all’accordo e nelle figure di Merz e Macron hanno fatto sapere che in caso di dazi al 10% occorrerà prendere delle contromisure.

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ultimo aggiornamento: 27 Giugno 2025 8:28

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