Il dibattito sul Ddl Nordio infiamma il Parlamento: un senatore di Forza Italia attacca il PD e Elly Schlein.
In un contesto di riforme giudiziarie, l’abolizione dell’abuso d’ufficio si propone come uno dei nodi più controversi e dibattuti. Pierantonio Zanettin, senatore e capogruppo di Forza Italia in Commissione Giustizia, ha espresso un parere decisamente critico nei confronti di questo reato.
“Nonostante sia stato più volte modificato nel corso degli anni, è rimasto un reato a condotta evanescente, in cui il confine tra lecito e illecito è sempre stato nebuloso e generico“, sono le parole del senatore.
La posizione di Forza Italia e le criticità del reato
Il reato in questione, oggetto di numerose revisioni ma sempre caratterizzato da una certa indeterminatezza, rappresenta per molti un freno all’azione amministrativa, oltre a essere fonte di un oneroso sovraccarico per gli uffici giudiziari.
Secondo Zanettin, si potrebbe alleggerire significativamente il carico delle procure, spesso soffocate da indagini ritenute: “Costose ed inutili“. La sua presa di posizione non si limita a una critica alla gestione giudiziaria, ma si estende anche alla sfera politica, evidenziando una certa dissonanza all’interno del Partito Democratico.
La divisione all’interno del Partito Democratico
Il contrasto tra la linea dura adottata dal gruppo parlamentare, influenzato dalla segretaria Elly Schlein, e le esigenze espresse dagli amministratori locali del partito, emerge come un punto critico: “Sull’abrogazione di questo reato, è singolare la posizione del Pd. Mentre il gruppo parlamentare, schiacciato sulla posizione della segretaria Schlein, fa opposizione a braccetto del Movimento 5 Stelle, i suoi amministratori locali si sono dissociati dalla posizione ufficiale del partito“.
Queste tensioni interne al PD sembrano riflettere una più ampia problematica relativa alla capacità del partito di rispondere in modo adeguato alle sfide poste dalla gestione della cosa pubblica e dalla necessità di una giustizia più efficiente. La critica di Zanettin non risparmia neanche il Movimento 5 Stelle, accusato di adottare: “Posizioni giustizialiste e manettare dei 5 Stelle”.