De Luca, manifesti anti-Meloni: ecco quanto ha speso

De Luca, manifesti anti-Meloni: ecco quanto ha speso

De Luca sembrerebbe aver speso circa 147.000 euro per i manifesti anti-governo Meloni.

Come riportato da Casertace.net, una settimana prima della nota protesta a Roma, che ha coinvolto Vincenzo De Luca, emerge una spesa anomala da parte della regione Campania.

Con un investimento di 147.000 euro, finanziati dai contribuenti, la regione ha lanciato una campagna di comunicazione che ha visto la distribuzione di oltre 4.000 tra poster e cartelloni nei capoluoghi campani.

L’obiettivo dichiarato di questa iniziativa, guidata dal governatore campano, sarebbe stato quello di sensibilizzare i cittadini sui fondi di sviluppo e sulla sistemazione del sistema sanitario, ma la tempistica e i contenuti suggeriscono una finalità politica, rivolta contro l’attuale governo Meloni.

Vincenzo De Luca

Il caso De Luca: procedure e scelte operative

L’iter burocratico, come sottolineato da Casertace.net, alla base di questa campagna non è stato dei più trasparenti. Nonostante la documentazione fosse tecnicamente accessibile sul sito della Regione, nell’area trasparenza, rintracciare i dettagli specifici del progetto ha richiesto uno sforzo considerevole, a causa di un sistema di ricerca poco intuitivo.

Il decreto iniziale, firmato dal dirigente dell’ufficio Affari Generali Dario Fonzo, data 9 febbraio, delineava i contorni di una gara d’appalto destinata a tre aziende, due napoletane e una romana, per la realizzazione dei materiali. La scelta finale è caduta sulla Dumbo ADV, con un’offerta che prevedeva un ribasso del 3,2%, portando il costo netto a 121.000 euro, IVA esclusa. La spesa, quindi, raggiunge un totale con IVA di 147 mila e 620 euro.

La questione della legittimità

La campagna ha sollevato interrogativi sulla legittimità dell’uso di fondi pubblici per attività che, a tutti gli effetti, sembrano avere un chiaro taglio politico. Questa operazione, infatti, sembra trascendere la mera informazione istituzionale, configurandosi come un atto di opposizione politica finanziato con risorse statali.

In un contesto ideale, le battaglie politiche dovrebbero essere finanziate con fondi privati, specie quando provengono da figure istituzionali che godono di un sostegno economico e di visibilità garantiti dalla loro carica. La decisione di utilizzare il bilancio regionale per questi scopi solleva questioni etiche importanti, in un momento in cui la stessa regione Campania affronta sfide significative nella gestione delle proprie finanze e servizi.