De Siervo apre alla possibilità di disputare una partita di Serie A in Arabia. Una visione che non piace proprio a tutti.
Alla vigilia della finale di Supercoppa Italiana tra Inter e Milan, Luigi De Siervo, Amministratore Delegato della Lega Serie A, ha rilasciato dichiarazioni di grande interesse sul futuro del calcio italiano in Arabia Saudita. Durante l’incontro con la stampa presso lo stadio AlAwwal Park, ha parlato della possibilità di organizzare una partita di Serie A fuori dai confini nazionali.
Un modello di successo: la Supercoppa Italiana in Arabia
Lo stesso De Siervo ha precisato: “Ci stiamo lavorando da cinque anni, in stile NFL, ci piacerebbe molto. Sarebbe un fatto rivoluzionario che oggi non è ancora possibile dai regolamenti, ma resto ottimista: non sarebbe più di una partita a stagione e non certo un derby, una partita di fascia media. Può essere qui, come in un’altra parte del mondo.”
Quest’iniziativa, se realizzata, segnerebbe un passaggio storico per il calcio italiano, unendo innovazione e internazionalizzazione. Tuttavia, l’AD ha sottolineato che l’implementazione richiede un equilibrio tra aspetti regolamentari e organizzativi.
L’idea di portare una partita di Serie A in Arabia si inserisce in un contesto di collaborazione già avviato con la Supercoppa Italiana, che da quattro anni viene disputata in Arabia Saudita.
De Siervo ha descritto l’evento come un esempio di promozione culturale e sportiva, dichiarando:
“La relazione con l’Arabia è molto buona. Siamo arrivati qui nel 2019, come i primi ad avere creduto nelle prospettive di questo paese. Abbiamo colto un’occasione su un mondo che si sta aprendo. La Coppa Italia sarà giocata sempre in Italia, la Supercoppa ci serve come ponte verso altre culture. Qui abbiamo sviluppato delle relazioni delle quali avrà beneficio tutto il sistema. Non è solo questione di soldi.”
Il formato a quattro squadre adottato per la Supercoppa è stato definito vincente dall’AD, sia dal punto di vista commerciale che sportivo: “Il modello a quattro squadre è la formula migliore, anche se le società si sono riservate ogni anno di decidere la formula. È una formula vincente.”
Le sfide culturali e organizzative
Nonostante i risultati positivi, ci sono alcune sfide legate alla cultura locale e all’organizzazione degli eventi. Per esempio, De Siervo ha spiegato: “Possiamo migliorare in diversi particolari, certo non possiamo cambiare la cultura locale. Siamo stati contestati per aver rinviato all’Italia il minuto di silenzio per la morte di Agroppi. Con la FIGC abbiamo deciso così per evitare una brutta figura per tutti.”
Anche l’affluenza del pubblico è stata oggetto di analisi: “Qui si fa fatica a portare i tifosi allo stadio: arrivano a ridosso o addirittura durante la partita. Questo può sorprendere, ma è una loro usanza. Abbiamo coinvolto alcuni influencer locali e l’evento è cresciuto anno dopo anno. Siamo sulla buona strada.”
Un’altra sfida riguarda il coinvolgimento dei tifosi italiani: “Ci siamo già mossi con pacchetti a prezzi contenuti, ma non hanno incontrato l’attenzione sperata. Vorremmo contaminare il tifo locale con il nostro, ma non ci nascondo che la situazione delle curve milanesi ci ha frenato.”
Prospettive future
Per quanto riguarda il futuro, De Siervo ha lasciato aperta la possibilità di un rinnovo del contratto con l’Arabia Saudita: “Non abbiamo parlato di rinnovo, aspettiamo di vedere il risultato finale, mi pare ci sia l’interesse di intensificare l’attività qui.” Inoltre, ha ipotizzato che più edizioni della Supercoppa potrebbero continuare a svolgersi in Arabia:
“Sì c’è questa opportunità. Siamo aperti ad ascoltare proposte.”
Infine, parlando delle difficoltà legate al calendario, ha aggiunto: “La situazione è complicata. Questo è un compromesso, anche dal punto di vista climatico, non solo tecnico organizzativo. Ma spingerò sempre per questo modello.”
L’idea di portare una partita di Serie A in Arabia Saudita è un progetto che non piace proprio a tutti, infatti nei social, i tifosi italiani si scagliano contro questa idea.