Decreto Aprile, tutte le regole: cosa cambia

Decreto Aprile, tutte le regole: cosa cambia

Il governo Draghi approva il decreto Aprile: confermata la sospensione della zona Gialla, non c’è nessun automatismo per allentare le restrizioni.

Al termine del lungo Consiglio dei Ministri che si è svolto nella giornata del 31 marzo, il governo ha comunicato le regole contenute nel nuovo decreto e che resteranno in vigore fino alla fine del mese di aprile. Fino al 30 aprile per la precisone. Senza automatismi vari per allentare le restrizioni, come richiesto dal fronte aperturista. E non sorprende che il decreto abbia aperto le prime crepe nel fronte della larga maggioranza che sostiene il governo Draghi.

Decreto Aprile, le regole

Sostanzialmente il governo conferma le misure contenute nel dpcm e nel decreto legge di marzo e proroga le restrizioni fino alla fine del mese.

Resta sospesa la zona Gialla, con le Regioni con numeri da giallo che dovranno comunque applicare le misure della zona Arancione. Sarà inoltre possibile estendere le regola e della zona Rossa nelle zone con incidenza alta, quindi con più di 250 casi ogni 100.000 abitanti. In zona Arancione è confermata la possibilità di spostarsi una volta al giorno per raggiungere un’abitazione privata.

Riassumendo, il decreto Aprile dispone:

l’applicazione nelle zone gialle delle misure della zona arancione;
l’estensione delle misure previste per la zona rossa in caso di particolare incidenza di contagi
(superiori a 250 casi ogni 100mila abitanti e nelle aree con circolazione delle varianti) sia con ordinanza del Ministro della salute che con provvedimento dei Presidenti delle Regioni;
la possibilità, nella zona arancione, di uno spostamento giornaliero verso una sola abitazione privata abitata in ambito comunale.

Mario Draghi

Nessun automatismo per le deroghe

Nel decreto non è stato inserito l’automatismo per allentare le misure restrittive in base ai dati. Ogni decisione sarà presa dal governo in Consiglio dei Ministri.

“Il testo prevede la possibilità entro il 30 aprile di apportare modifiche alle misure adottate attraverso specifiche deliberazioni del Consiglio dei Ministri”.

Decreto Aprile, le regole per la scuola

Come anticipato, con il nuovo decreto si dispone l’apertura delle scuole (fino alla prima media) anche in zona Rossa.

“Il provvedimento dispone che dal 7 al 30 aprile 2021 sia assicurato inderogabilmente, sull’intero territorio nazionale, lo svolgimento in presenza dei servizi educativi per l’infanzia e della scuola dell’infanzia, nonché dell’attività didattica del primo ciclo di istruzione e del primo anno della scuola secondaria di primo grado. Per i successivi gradi di istruzione è confermato lo svolgimento delle attività in presenza dal 50% al 75% della popolazione studentesca in zona arancione mentre in zona rossa le relative attività si svolgono a distanza, garantendo comunque la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali”, si legge nel comunicato stampa pubblicato sul sito del governo.

Scuola

Vaccini, lo scudo penale per i sanitari

Lo Scudo penale per i vaccinatori viene inserito, come anticipato, nel decreto Aprile. La norma “esclude la responsabilità penale del personale medico e sanitario incaricato della somministrazione del vaccino anti SARS-CoV-2, per i delitti di omicidio colposo e di lesioni personali colpose commessi nel periodo emergenziale, allorché le vaccinazioni siano effettuate in conformità alle indicazioni contenute nel provvedimento di autorizzazione all’immissione in commercio e alle circolari pubblicate sul sito istituzionale del Ministero della salute relative“.

Il vaccino obbligatorio per i sanitari

Inoltre nel decreto Aprile rientra anche la vaccinazione obbligatoria per i sanitari.

Il decreto, infatti, “introduce disposizioni volte ad assicurare l’assolvimento dell’obbligo vaccinale da parte del personale medico e sanitario, prevedendo una dettagliata procedura per la sua operatività e adeguate misure in caso di inottemperanza (assegnazione a diverse mansioni ovvero sospensione della retribuzione)“.